19 Aprile 2024

di Francesco Sampogna

Amici lettori de “La Voce del Meridione” in questi giorni mi imbatto sempre più in giovani “spiriti” imprenditoriali, che per talento, per determinazione e per riscatto fanno si che le nostre “eccellenze del Sud” vengano valorizzate e riconosciute in tutti i settori della nostra società frenetica e futuristica, perdendo il contatto con il territorio, le tradizioni e la nostra storia di secoli.

Ed eccoci, qui, dopo il Panificio Zicca di Sapri, La Pasticceria Marino di Diamante, il talento del Liceo di Locri, le eccellenze delle scuole di secondo grado di Sapri “Liceo Pisacane” e “Istituto Leonardo Da Vinci” ed altri che andremo a presentarvi, oggi vi parlerò di un giovane del golfo di Policastro, vibonatese ma saprese di adozione.

A dire il vero vi farò raccontare da lui, attraverso un suo post, una storia che a me a fatto “sognare”.

Ascoltate cosa scrive su Facebook:

“Carissimi amici e clienti, frequentatori assidui della mia, ormai quinquennale, pizzeria “La Nuova Fregata”, oggi sono lieto di presentarvi quello che ironicamente potrei definire il mio quarto figlio: “Eran Trecento”, l’amaro di Sapri.

Il mondo della ristorazione mi ha fatto appassionare, in maniera del tutto inevitabile, a quello dei cosiddetti “digestivi”, amati da tanti avventori con i quali in questi anni ho avuto modo di interagire per confrontarne gusto e qualità.

Non solo! Ho approfondito storie e tradizioni di molti amari e ho scoperto che, oltre ai best seller che noi tutti conosciamo, sul mercato oggi ce ne sono davvero tantissimi, spesso creati da giovani imprenditori decisi a connotarli territorialmente.

Così ho desiderato fortemente essere anch’io uno di questi giovani imprenditori, tanto da creare un amaro, che non soltanto portasse la mia firma, ma che soprattutto avesse in sé un po’ di Sapri, la Città che mi ha dato e che continua a darmi tanto.

“Eran Trecento” vuol essere un omaggio a Sapri e alla sua storia. Una storia che esprime la sua massima identità nel famoso ed infausto sbarco di Carlo Pisacane lungo le nostre coste, quelle stesse coste inebriate dall’inconfondibile profumo del mirto, che non poteva certo mancare tra le erbe aromatiche dell’infuso.

Una storia che si intreccia poi con gli iconici versi poetici di Luigi Mercatini che hanno reso Sapri famosa nel mondo e che ancora oggi la identificano come “la Città della Spigolatrice”.

Ecco, dietro ad Eran Trecento c’è proprio lei, la Spigolatrice!

Ho provato ad immaginare il prosieguo della poesia di Mercantini e nella mia mente ha preso forma l’idea che proprio la giovane protagonista, straziata dal dolore per la notizia della tragica scomparsa del suo “bel Capitano”, avesse deciso di creare un infuso in onore dell’amato e che potesse in qualche modo lenire il suo struggimento, conoscendo lei stessa le proprietà terapeutiche di quelle erbe aromatiche. Da qui la nascita di un elisir amaro e pungente come il suo tormento, ma allo stesso tempo dolce, come il ricordo di Pisacane…”.

Cosa aggiungere a quanto scritto da Stefano … se non augurare a lui e quanti come lui sono alla costante ricerca della tipicità e dell’eccellenza. Auguri per “Eran Trecento”, l’amaro di Sapri

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