CI SIAMO! PER L’OSPEDALE DI SAPRI È L’ORA DELLA SVOLTA

Le popolazioni del Golfo di Policastro di nuovo in lotta per salvaguardare la salute

da Cronista di strada. “VOCE LIBERA A DIFESA DEI DIRITTI” di Mario Fortunato

Le popolazioni del Golfo di Policastro di nuovo in lotta per salvaguardare la salute. Diritto inviolabile sancito dalla Costituzione e dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea: articoli 32 e 35: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti (Art.32 – Costituzione). Ogni persona ha il diritto di accedere alla prevenzione sanitaria e di ottenere cure mediche alle condizioni stabilite dalle legislazioni e prassi nazionali. Nella definizione e nell’attuazione di tutte le politiche ed attività dell’Unione è garantito un livello elevato di protezione della salute umana (art. 35 – Europa).

Lunedì, 5 maggio 2025, la Città della Spigolatrice alza la voce per difendere l’Ospedale dell’Immacolata ancora una volta sotto la mannaia della politica. E, purtroppo, come succede nelle Terre di Periferia, la storia si ripete.
Accadde nel ’79 allorché un gruppo di giovani coraggiosi alla testa di un Comitato di Lotta, supportati da un Parroco di eccelse virtù umane e religiose, furono costretti a bloccare la circolazione dei treni, per indurre i governati di allora ad aprire l’ospedale che, pronto da decenni, rischiava di mandare in pensione il custode prima dell’apertura. Alla lotta partecipò tantissima gente proveniente anche dai paesi limitrofi.


Negli anni successivi, con i diversi governi regionali e nazionali di ogni colore politico, le popolazioni del Golfo di Policastro hanno dovuto più volte mobilitarsi per difendere il proprio Ospedale, continuamente minacciato da tagli e depotenziamenti.
Perché, quando c’è da fare cassa, i governanti mettono subito le mani sui capitoli che riguardano i servizi: in primis sanità e scuola.
Non è un caso che tanti giovani cervelli per cercare un posto al sole devono emigrare.
Le strade di Sapri si riempirono ancora di gente nella Lotta del 1987, quando si dovette lottare per la difesa della Ferrovia: la principale stazione del Basso Cilento veniva minacciata da una vera e propria smobilitazione con la perdita di ben 12 fermate di treni di qualità (espressi e rapidi). La battaglia fu vinta grazie all’energica guida di un Comitato civico ben supportato dai Sindacati, dalle Istituzioni e grazie alla corale partecipazione della gente.
Non si è, purtroppo, riusciti ad ottenere gli stessi risultati per il passaggio dell’Alta Velocità – una battaglia decisiva per le sorti delle future generazioni – verso la quale non tutti hanno profuso le necessarie energie, e non mi riferisco solo ai politici.
Per l’Ospedale è diverso, la Lotta deve essere di Tutti perché riguarda la salute di Ognuno.

E non si tratta del solo Punto nascite. Nell’Atto Aziendale, che è lo strumento giuridico mediante il quale l’Azienda Sanitaria Locale determina l’organizzazione ed il funzionamento dei propri servizi, l’Ospedale di Sapri è riconosciuto dome DEA di I Livello: nosocomio che, oltre a soddisfare i servizi di emergenza e urgenza di base, offre assistenza per alcune specialità mediche e chirurgiche importanti in grado di gestire pazienti con patologie di media complessità.
Bisogna pretendere che tale documento venga finalmente rispettato a partire dalla piena copertura della pianta organica. Ponendo fine allo ‘straordinario’, una specie di salvavita provvisorio che procura una morte lenta.
Diversamente restano chiacchiere utili solo alle campagne elettorali.
È IL MOMENTO DI FAR SENTIRE LA NOSTRA VOCE.
HA INIZIO LA LOTTA DEMOCRATICA.
L’OSPEDALE NON SI TOCCA. VIVA LA VITA, VIVA LA LIBERTÀ.