13 Maggio 2024

Domenico Palumbo. Una vita da leggenda, tra sogni impossibili e meravigliose realtà

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Coraggio, sete di avventura, desiderio di scoprire l’ignoto, capacità d’impresa e caparbietà, le doti che hanno portato un figlio dell’estrema periferia a sud di Salerno ad acquisire fortune e prestigio anche all’estero. In Calabria lo ricordano come l’imprenditore illuminato che ha saputo portare il turismo nelle dertiche zone della Sila. A Zanzibar dove costuì un piccolo impero, all’inaugurazione del nuovo aeroporto fu invitato a prendere la parola alla presenza del capo del governo. Si è spento all’età di 83 anni nel 2022 presso l’Ospedale ‘Immacolata’ di Sapri.

I luoghi, i personaggi, la storia” da Cronista di Strada a cura di Mario Fortunato del 30 marzo 2024

Imprenditore originario di Scario, negli anni del boom economico inventa il ‘turismo delle doppie case’.

Dopo aver creato numerosi villaggi turistici per il mare del Golfo di Policastro, nel 1969 approda con successo in Calabria trasformando le incolte terre della Sila in suggestive destinazioni turistiche per le vacanze della neve e gli sport di alta quota.

Sedotta la montagna, viene ancora incantato dalle sirene del mare.

Agli inizi degli anni settanta acquista dalla famiglia Agnelli la suggestiva Isola di Dino, a Praia a Mare (CS), che anche grazie alla promozione e alla propaganda diventa meta dei più importanti personaggi dell’imprenditoria, della politica, dello sport e del giornalismo.

Un luogo affascinante dove é possibile trascorrere vacanze da sogno.

Per alcuni anni perfino l’aliscafo della linea Sapri-Napoli approda presso il molo dell’Isola calabrese.

Il sabato sera le luci dell’isola si accendono per ospitare un complesso di ballerire Oba Oba, reclutate durante i viaggi in Brasile con il collabaratore Cedrola, che rievocano balli e coreografie del Carnevale di Rio.

Ma quella meta incantata, dove i turisti giungono anche a bordo degli elicotteri, verrà colpita improvvisamente dalle forze maligne di Nettuno.

Durante una notte di fine agosto una terribile mareggiata mette a repentaglio i natanti attraccati al molo. Due giovani tuffatisi per salvare le imbarcazioni trovano la morte. La tragedia si trasforma in una vera e propria maledizione per l’Isola che più tardi sarà abbandonata.

Palumbo non si arrende e, come sempre, dopo le sconfitte trova la forza per riemergere e conquistare nuovi traguardi.

Il fascino del Brasile – dove in uno dei frequenti viaggi avrà il privilegio di stringere la mano a Pelè – gli farà conoscere prima la famosa Maria Giorgia do Bonfin (di cui sarà costretto a separarsi a causa delle minacce non ingiusticate del marito),e subito dopola bellissima e acrobatica danzatrice Sandra do Santos; un incontro che gli regalerà il figlio Pablo, che andrà ad aggiungersi al primogenito Gianluca e ad Annalisa avuti dalla dalla moglie Lucia: stimata e benvoluta professoressa di scienza originaria di Roma, sposata in gioventù. Gianluca laureratosi in ingegneria entrerà a far parte dell’azienda, mentre Annalisa, laureatasi in Architettura alla Sapienza, stabilitasi a Roma, si sposerà e avrà due figlie.

La storia di Domenico Palumbo con l’edizilizia inizia subito dopo aver conseguito il diploma da Geometra, lavorando con il padre Gaetano, che, originario di Casali di Roccapiemonte, fuo chiamato dal cognato Ambrogio, titolare di un’impresa di costruzione. Il giovane, diplomato in arte e disegno, giunse a Scario nel 1926; dopo aver brillantemente operato in lavori di restauro e decorazione, quando il cognato vinse l’appalto per la costruzione del porto entrò a far parte della società che acquisì la nuova denominazioine di ditta Carpentieri & Palumbo.

Gaetano ospitato nella locanda di nonna Pasqualina, si innamorò di Anna, una bella ragazza che serviva a tavoli nella locanda di famiglia. Diventata sua moglie gli regalerà quattro figli: Raffaele, Gigia, Lina e Domenico detto ‘Mimì’.

L’avventura di ‘don Mimì’ come imprenditore comincia all’inizio degli Anni Sessanta, quando, utilizzando parte delle strutture della ditta del padre, crea un’impresa per ristrutturare alcuni fabbricati.

Il primo palazzo lo costruisce sul Lungomare di Scario, in un terreno di proprietà dello zio Umberto.

Per le spese di costruzione sarà ricompensato con un attico che vende subito a un professore di Bergamo.

È il matrimonio con la compravendita di immobili che lo porterà in ogni angolo del Mondo.

Seguiranno: la costruzione delle prime villette in un terreno di propietà del dottore Bellotti, nel comunee di San Giovanni a Piro, dove nasce il ‘Parco La Pietra’, l’edificazione dell’Eden Parco a Capitello in società con il Notaio, che verrà affidato per la gestione alla sorella Gigia, la realizzazione della Darsena e del Villaggio Bussento nei comuni di Torre Orsaia, Roccagliorosa e Santa Marina, delle Ginestre a Vibonati, Torre Normanna a Capitello, ‘Marcaneto’, ‘Spineto’, il ‘Parco Elayon’ nel comune di San Giovanni a Piro, per poi sfidare con successo i monti della Sila in Calabria, dove viene ricordato come uno degli imprenditori più illuminati e anche con il titolo di Presidente: perché Palumbo fu il Presidente del Consorzio Ampollino; al Villaggio Mancuso, dove aveva realizzato alcune strutture, rivestì la carica di Presidente della Commissione Cultura, incarico svolto anche al Consorzio Silatur presso la Commissione Regionale del Turismo e successivamente al Consorzio Calabria Turismo; prima ancora, negli anni settanta, aveva assunto la carica di Presidente della società sportiva Sapri Golfo di Policastro che sfiorò la promozione in serie D.

La sete di avventura che va a braccetto con il desiderio di sognare obbliga l’imprenditore cilentano ad intraprendere nuovi viaggi per scoprire l’ignoto. Vola verso il Venezuela, l’America, il Canada, in Romania e nell’Isola di Malta per studiare l’inglese.

Alla fine degli Anni Ottanta, la Caduta del Muro di Berlino che apre le porte all’arrivo di tante donne dell’Est gli fa incontrare Tatiana, una bella ragazza dai tratti gentili che diventata la sua donna, e che gli resterà sempre vicino regalandogli i figli Alexei e Vladic.

Dopo altri viaggi che lo porteranno ad intraprendere un breve commercio finanche con la Cina, viene ammaliato dalle coste dell’Oceano Indiano.

Approdato sull’Isola di Zanzibar, regione semi-autonoma della Tanzania, nota per le sue spiagge di sabbia finissima, per il mare cristallino, e in passato per lo scambio degli schiavi, realizza una prima struttura ricettiva attrezzata di ogni comfort per trascorrere vacanze in simbiosi con la salubrità dell’amiente e l’amenità dei luoghi.

E anche nell’Africa orientale è subito un successo, ma le difficoltà non mancano. Come sempre, a supportare il coraggioso imprenditore cilentano saranno, oltre alla caparbietà e alla voglia di fare e il suo innato senso pratico che non gli permetteranno mai di sconfinare al di là della realtà.

A Zanzibar, dove vivrà l’ultimo parte della sua vita, realizzerà un piccolo impero turistico che ancora oggi viene gestito con successo dai suoi figli con in testa Gianluca, Amministratore delegato di tutte le Aziende Palumbo.

Quella di Domenico Palumbo si può sicuramebte definire una vita leggendaria. Sin dalla nascita, avvenuta nel 1939, ha recitato un ruolo importante: essendo il quarto figlio, fece guadagnare al padre il congedo anticipato dal servizio militate evitandogli di partire per la Guerra del 1940 che procurò milioni di lutti.

Nato a due passi dal mare e amante della barca a vela, gli è piaciuto approdare in tanti porti, per conoscere nuovi posti e vivere altre avventure.

Ha vissuto intensamente e amato tanto.

È riuscita a realizzare ciò che ha fatto anche grazie a chi gli è stato vicino e ha saputo capirlo e supportarlo.

Un ruolo fondamentale lo ha svolto il fratello Raffaele, in qualità didirettore dell’ufficio amministrativo, tra i suoi più efficaci collaboratori unitamente al cognato Gino Putelli. Importanti sono stati anche Giancarlo Saturno, con lui a Calabria Turismo nella società d’imbottigliamento di acque minerali a Camigliatello e il suo fratello di latte Franco Marando, autore, tra l’altro, del libro dalle quale abbiamo attinto le notizie.

E il sogno continua perché la famiglia Palumbo è legata all’imprenditoria da radici lontane …

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