27 Luglio 2024

Medicina a cura del dott. Carlo Contaldi

Bentrovati cari amici lettori

Se siete a questo 2° appuntamento significa che il precedente vi ha incuriosito.

Veniamo, or dunque, come promesso a parlare degli effetti benefici dell’agopuntura e soprattutto qual è il suo meccanismo d’azione perché se è vero, come è vero che vi è un meccanismo che produce un’azione biologica ben strutturata qualunque mito o alone fantastico creatosi intorno ad essa verrà sfatato.

Allora cosa fa al nostro corpo l’ago (elettrodo transcutaneo, nel gergo tecnico) quando viene introdotto, da mani esperte, nel nostro corpo? L’ago ha un effetto placebo o, peggio, magico?

Se la risposta a questa ultima domanda è, come ovvio, negativa allora dovrà esserci una azione visibile o quantomeno misurabile; qual è, dunque, il suo meccanismo di azione? Come agisce l’agopuntura? Questo è quanto la scienza accademica chiede. La sfida è davvero, per me, esilarante!

Iniziamo dalla fine ovvero dalle ricerche secondo il metodo imposto dal mondo accademico. Negli ultimi anni lo sforzo per produrre contributi scientifici secondo i criteri occidentali è stato enorme e soprattutto coronato da un confortante successo, tanto che ormai non è più possibile affermare che l’efficacia sia dovuta a puro effetto placebo. Infatti oggi la medicina è una medicina basata sulle evidenze con studi randomizzati e controllati ove la comunità scientifica impone (per terapie con farmaci o come nel nostro caso terapia con aghi) un congruo numero di studi su pazienti. Questa è la sperimentazione detta clinica che si attua per dire se funziona un farmaco, una tecnica di altre terapie o se funziona l’agopuntura; non dice però ma qual è il meccanismo del perché dovrebbe funzionare.

In queste pagine troverete, spero, con “dire” facile e comprensibile il perché la terapia con aghi funziona (senza fare una grossa differenza tra medicina orientale/agopuntura/omeopatia/ medicina occidentale). Non è un problema di crederci come molti mi dicono prima di una terapia con aghi, quasi fosse una fede o un credo: “si dottore, io ci credo” detto così sembra che debba per forza funzionare; la mia risposta è allora lo stesso dovrebbe valere anche per i farmaci?

Purtroppo in entrambi i casi non è così: la fede è una cosa seria , è un aspetto diverso, non “caliamola” nella nostra materialità! Infatti noi pensiamo che un farmaco funziona perché agisce su un substrato vivo su qualcosa che vediamo mentre l’agopuntura è qualcosa di evanescente senza materia! Cosa vuoi che faccia un ago inerme nei tessuti? Ecco allora che lo scopo di questi articoli non è solo quello di avvicinare persone che nutrono una semplice curiosità o/e un semplice desiderio di conoscenza per i farmaci, la medicina e le biomedicine ma soprattutto promuovere l’integrazione di tutte queste: vera strada per un futuro che privilegi la libera scelta e l’ottimizzazione terapeutica (a mio parere).

Con il nostro gruppo di studio dell’agopuntura, con i vari congressi e con gli articoli da essi scaturiti abbiamo, grazie anche all’esperienza clinica, tracciato 3 profili d’azione.

Al fine di perseguire una più semplice comprensione dei meccanismi d’azione dell’agopuntura dobbiamo considerare il problema sotto tre profili : fisico, chimico e biologico.

Non dimenticando quello che abbiamo scritto nella 1° parte in riferimento al messaggio tra cellule e per comprendere bene come agisce l’agopuntura facciamo una premessa: ogni cellula del nostro corpo produce reazioni chimiche per le sue attività vitali. Immaginate una pila carica di elettricità e quando stimolata produce reazioni sia di calore sia di energia elettrica. Il flusso elettrico che ne deriva si propaga soprattutto attraverso l’acqua (il nostro corpo non a caso si dice è composto dal 75 % di acqua) in questa acqua definita “liquido interstiziale” (o MEC matrice extracellula) troveremo disciolti gli elettroliti, cioè sali con carica elettrica positiva e negativa (ioni) e altre sostanze. Ecco allora, che il nostro corpo, essendo formato da molteplici raggruppamenti cellulari, può essere visto nel suo insieme come un generatore di energia, di elettricità; infatti quando misuriamo con l’Elettrocardiogramma o elettroencefalogramma la funzione del cuore o cervello ne vediamo l’attività elettrica e di calore! Immaginate un sacco grosso che può essere come nella figura 1, paragonato al nostro corpo e poi tanti sacchetti piccoli rapportabili agli organi contenuti nel sacco contenitore; tutti producono cariche (+) positive e negative (-) cioè elettricità e calore prodotte dai nutrienti: grassi proteine, ioni ecc..

Semplificando i nostri organi sono composti da:

1) cellule (contenute in ogni sacchetto piccolo) per capirci ;

2) e Matrice che è presente intorno alle cellule (contenute nei sacchetti piccoli) e intorno ai sacchetti.

Nella matrice troveremo: acqua e sostanze nutritive (ioni*, grassi, proteine ecc) dalle sostanze nutritive si produce calorie ed energia elettricità per l’apporto di energia necessaria per vivere. *Gli ioni sono elementi con carica positiva o negativa

Piccola parentesi: una importante rivista scientifica qualche anno fa (con ritardo sul pensiero scientifico dell’omeopatia e dell’antica medicina) ha decretato che questo liquido (acqua) + i nutrienti, visti prima, costituiscono la Matrice extracellulare (MEC) intesa come nutrice perchè nutre le cellule. Nel prossimo appuntamento (3° incontro) fra qualche giorno, vedremo come questo liquido/matrice promuove l’azione dell’ago. A proposito di ioni positivi e negativi vi lascio con questa riflessione del grande LAOTZU sulla teoria yin/yang nel III secolo a.C. sostenuta dalla scuola Taoista “Tutte le cose contengono lo yin e lo yang e queste si fondono con armonia . Sono contrapposte ma si sanno anche fondere armoniosamente!! Evidentemente si riferisce a tutto ciò che accade nella nostra vita, nel mondo, nella scienza e dunque nella medicina. Sono cose che dicevano i saggi in oriente? Si, a ben vedere lo dicevano anche in occidente e senza l’ausilio di internet o telefoni da noi ne parlava il grande Eraclito e ancor prima i popoli dell’antica Mesopotamia. Non sono concetti astratti in quanto il bene e il male, il positivo e il negativo, la luce e l’ombra e cosi via dicendo sono stati, sono e saranno sempre presenti nella vita di chiunque sebbene con sfumature diverse.

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