4 Ottobre 2024

L’Angolo Letterarioa cura del dott. Carlo Contaldi

È mio desiderio proporre una serie di articoli riguardanti la medicina per i lettori della vocedelmeridione e per gli amici Francesco e Mario che da sempre hanno incoraggiato quelle mie “assopite capacità di narratore medico-scientifico”.

Cercherò di offrire ciò che sono riuscito a metter insieme nella mia esperienza come medico (neuro-farmacologo) e agopuntore.

Affermo da sempre che bisogna lavorare non per forgiare il grande medico ma per fare grande la medicina; solo unendo “il sapere” è possibile realizzare tale impresa!

La medicina è scienza, non potrebbe essere diversamente. La scienza deve essere intesa come conoscenza ottenuta con la ricerca, l’esperienza, la sperimentazione, il ragionamento; a questa definizione genericamente accettata dal mondo scientifico e accademico, desidero aggiungere un quinto aspetto costituito dalla revisione con decodifica dei testi sapienziali antichi sia essi orientali sia se provenienti da culture occidentali, in quanto è mia ferrea convinzione che la sapienza specie se antica da qualunque angolo del mondo essa provenga può insegnare molto alla scienza moderna.

Avremo modo, poi, di dedicare un intero articolo a questo argomento!

Puntualizziamo, ora, il concetto di scienza: esso rientra nel grande capitolo della vita tutto ciò che si discosta dalla vita è malattia dunque la vita è fisiologia (ovvero lo scorrere naturale di ciò che contiene la vita).

Il buon nome della scienza, però, da alcuni decenni a questa parte, risulta essere distorto vuoi per la costante crescita di piattaforme video-sharing/social network e microblogging (Facebook, Twitter) vuoi per la diffusione di rubriche mediche televisive dove si presenta tutto e si vende di più, dimenticando quella unicità scientifica che definisce la medicina.

Farmaci acquistabili via internet senza prescrizione medica; autodiagnosi con l’ausilio del dott. Google; talk-show e rubriche giornalistiche senza che sia stato edotto il grande pubblico (costituito da persone non addette ai lavori) a quel rationale semplice e chiaro, spiegato da esperti, al fine di evidenziare con chiarezza quel danno o quel beneficio (un esempio vale per tutti: Covid). Logicamente questa confusione crea un clima di instabilità generale o poca credibilità nella medicina e nel lavoro dei ricercatori.

Sia ben chiaro: non scrivo tutto ciò con tono polemico capisco bene che molte cose tratte da internet possono aiutare ma altre ve ne sono di natura opposta. L’analisi da parte del pubblico andrebbe fatta, lucidamente, dopo aver ascoltato chi conosce ed ha esperienza nel campo!

Vi esporrò, ora, i temi della trattazione che preparerò in una serie di articoli riguardanti:

-la medicina in generale;

-l’agopuntura e il suo meccanismo di azione ovvero cosa fa al nostro corpo quando viene introdotto, da mani esperte, l’elettrodo transcutaneo (questo è il nome scientifico dell’ago);

-la farmacologia, la neurofarmacologia, la dipendenza da psicofarmaci e droghe con la loro complessità.

L’obiettivo che mi prefiggo è quello di esporre con chiarezza e semplicità su temi trattati con estrema arroganza e superficialità laddove invece se esposti e “guidati” da operatori del settore, con esperienza, possono risultare di grosso aiuto al cittadino riducendo confusione e pericolose credenze.

Molto tempo fa, dunque, decisi di incontrare l’agopuntura, l’omeopatia e altre forme di medicina non studiate e non valorizzate come materie ricolme di dignità scientifica.

Questo incontro-studio è nato dopo essermi posto le seguenti domande:

  1. Davvero l’approccio medico-olistico cura la persona?
  2. Esso è davvero scientifico?
  3. Queste medicine hanno potenzialità terapeutiche sconosciute alla scienza?

Prima di rispondere a queste domande è utile ricordare ai lettori, particolarmente ai più giovani che alcuni anni fa si conosceva poco della fisica quantistica e delle moderne tecniche diagnostiche/laboratoristiche; inoltre la nostra medicina occidentale e accademica si doveva difendere da una filosofia orientale sempre più pressante e non-dimostrabile. Questi due aspetti: la non dimostrabilità scientifica e la conquista economica di un mercato appetibile offrivano all’occidente positivista e razionale, motivi di valido dissenso alle rigide procedure scientifiche.

La nostra cultura egocentrica aveva costruito un muro che ancora regge contro le saggezze di altri popoli: in realtàrifiutando le altrui culture riduciamo la nostra crescita. Ricordo con fierezza di un aneddoto raccontatomi da uno dei miei maestri: un agricoltore era solito “aprire” il suo giardino nella speranza di disseminare fiori e semi nei terreni dei vicini, un suo amico gli chiese perché facesse questo e lui rispose candidamente che dai suoi semi sarebbero nati fiori e frutti migliori per tutti!

Nella sua semplicità è un aneddoto molto chiaro.

Il mondo occidentale si difendeva da una filosofia (presentata in modo fumettistico) che era nettamente in contrasto con le dottrine materialistiche occidentali evitando di aprire le proprie “porte” ad altre culture.

Le conoscenze diverse da quelle occidentali non sono affatto diverse dalle nostre: necessitano semplicemente di essere decodificate. La decodifica ovvero lo studio dei testi di altre culture era lì per dimostrare la veridicità della nostra medicina occidentale non per annullarla!

Il pensiero orientale aveva da sempre stimolato e incuriosito la mia mente, così come anche la storia (greca) la filosofia ma non avevo mai avuto una vera volontà di studiarle: ho sempre creduto che fosse tempo perso perché sottratto alla cultura scientifica (matematica, fisica, fisiologia, biochimica) ovvero a quelle materie rigorosamente scientifiche che consideravo cardine essenziale della vita! Il mio, allora, era un sapere contrapposto ai concetti olistici spiegati nei testi classici dell’antico oriente i quali erano improntati ad un sapere unico. Ero convinto che tutto si spiega con la sperimentazione con quello che vedi, pesi, e tocchi … ma… non era così. Mi accorsi con lo studio e l’esperienza clinica che non è necessariamente non-scientifico ciò che non pesiamo e non vediamo!

Io come la maggior parte dei medici dell’epoca partivamo da un concetto radicato da secoli ovvero quello galileano-cartesiano: dal particolarebisognava arrivare al concetto generale (olistico) nel senso che si affrontava la malattia di quel determinato organo, muscolo, apparato ma non vedevamo come l’intero corpo potesse partecipare alla malattia.

Noi siamo soliti vedere solo il/i sintomo/i di una qualunque malattia.

Al fine di rendere semplice questo concetto propongo un esempio: il mal di pancia (definiamolo nel nostro esempio:il particolare) può esser dovuto: ad una cattiva alimentazione, ad una cattiva flora intestinale, ad una colite e via dicendo e per mandarlo via prendiamo un farmaco antidolorifico però in tal modo non affrontiamo l’aspetto olistico del paziente (nel nostro esempio lageneralità)! Passare dalla particolarità alle generalità, in effetti il concetto mi fu chiaro quando il mio professore di agopuntura mi esortò a“curare la radice e non la foglia” !

Purtroppo come me anche molti altri studiosi avviluppati da secoli di oscurantismo “rationale” non vedevano oltre. In qualità di neuro-farmacologo pensavo: “è vero solo ciò che vedo, tutto si ha perché esiste un recettore (per capirci una porta che conduce verso una stanza nel nostro caso è la cellula) e i messaggeri di vita (gli ormoni) bussano, entrano e stimolano” procurando una funzione a quel tessuto o cellula del corpo.

Dunque se recettore (porta) allora cellula (stanza).

Risulta chiaro, dunque che con tale meccanismo messo a disposizione dalla natura si preserva la vita e si attuano quelle funzioni necessarie al corpo per vivere. Di esempi possiamo farne tanti: l’ormone insulina fa sì che le cellule per vivere utilizzano lo zucchero utile per svolgere le nostre azioni che mantengono la nostra stessa vita. Allo stesso modo la dopamina mantiene l’attenzione, la postura, il camminare e via dicendo. Ricevendo un messaggio da alcune zone del cervello verranno stimolati altri tipi di cellule (sempre nel cervello) che possiedono la dopamina che a sua volta stimola altre cellule per dare l’azione vitale.

Insomma tutto si ha per un messaggio dove cellule/sensore portano ad altre cellula messaggi a mezzo di porte che si aprono al bussare del mediatore (INSULINA, DOPAMINA ecc) mantenendo un armonioso concerto di utili funzioni vitali.

Riassumendo:

sostanza (esempio ormone) → bussa → lascia messaggio su porta (detto recettore) → si attua una risposta FINALE (cioè un’azione: camminare, bere, mangiare, produzione zucchero ecc)

I prodotti dei messaggi possono essere VARI, esempio il fegato, riceve il messaggio e costruirà, un prodotto ovvero PROTEINE, utili al nostro corpo per vivere.

Il cervello quando stimolato darà il giusto input per (l’azione) pensare, muoversi, discutere ovvero comunicare ad altre strutture del corpo un’azione. Le cellule del cervello comunicano alle cellule dei muscoli di muoversi a mezzo di un messaggio e così esso assolve alla sua funzione comunicando in modo chiaro e veloce.

Questo avviene in uno spazio ristretto che gli orientali chiamano microcosmo. Vi sono poi esempi di macrocosmo: cambiano i “personaggi” ma il fine è lo stesso.

Senza pensare al grande cosmo -esempio le galassie- restando sempre nel campo delle funzioni umane: immaginiamo semplicemente due o tre persone o gruppi di persone che parlano tra loro; se la comunicazione è tranquilla, scorre libera (è fisiologica) si comunica per trovare una soluzione o una funzione che permetta di svolgere una determinata azione esempio organizzarsi per programmare un lavoro, un progetto, insomma fare qualcosa per il bene comune (pensate esempio al macrocosmo politico). Viceversa se la comunicazione è alterata da bugie, prevaricazione o qualunque altra cosa non fisiologica si innescano i meccanismi per la malattia (l’infiammazione, il dolore, fino al tumore parlando di microcosmo) nel macrocosmo, invece, tornando all’esempio fatto, non avremo la costruzione dell’edificio, di una strada, di un ponte o di un qualunque bene comune, per intenderci!

I testi antichi recitano: come è nel piccolo così è nel grande (dal micro al macrocosmo).

Fatta questa premessa molto semplice di nozioni base sarà più agevole capire l’agopuntura, come essa agisce e perché davvero funziona. Per i più pazienti, dunque vi do appuntamento a breve su questo sito.

BuonaVITA (val bene dirlo in ogni azione intrapresa).

CARLO

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