27 Luglio 2024

Capitello, a 16 anni dall’incidente un risarcimento extra ai coinvolti sentenza della Cassazione

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redazione

A sedici anni dall’incidente ai coinvolti vanno distribuiti altri 200mila euro ai coinvolti, in base ai danni subiti. È quanto hanno deciso i giudici della Cassazione condannando la compagnia assicuratrice a versare un ulteriore risarcimento, per un incidente accaduto a Capitello nel 2006, frazione del comune di Ispani.

I fatti accaduti il 16 luglio di sedici anni fa. Un grave incidente stradale due le auto coinvolte nel sinistro: una Fiat Punto e una Opel Tigra. Nella prima auto c’erano a bordo tre passeggeri oltre al conducente, nell’auto sportiva invece due passeggeri e il conducente. Tutti giovani residenti in zona che a causa del sinistro riportarono lesioni anche di un certa gravità, per qualcuno ci furono danni permanenti. Dopo il giudizio in Tribunale, la compagnia assicurativa che copriva la Fiat Punto fu condannata a pagare poco più di mezzo milione di euro agli occupanti dell’altro veicolo. La Cassazione, però, è andata oltre ritenendo la cifra insufficiente. “Fermo restando che il massimale minimo dell’autovettura Fiat Punto a bordo della quale era incapiente a soddisfare tutti i danneggiati, è pur vero che la compagnia assicuratrice non avrebbe dovuto decurtare quel massimale erogando, in effetti, una somma minore, posto che i trasportati a bordo della Opel Tigra non avevano avanzato alcuna pretesa risarcitoria ulteriore nei confronti della stessa compagnia”. Così scrivono i giudici capitolini. Pertanto, il tribunale di primo grado commise un “errore in iudicando” quando affermò che la decurtazione “possa operare soltanto in presenza di una pluralità di danneggiati che al momento dell’incidente viaggiavano a bordo della stessa autovettura”. “Tale affermazione – sostiene la Cassazione – non è corretta in relazione al caso concreto”. Nel caso dell’incidente di Capitello, “sul massimale della Fiat Punto concorrevano solo i trasportati a bordo della medesima. Con la conseguenza che il massimale di euro 775mila euro avrebbe dovuto essere posto dalla compagnia interamente a disposizione di quei trasportati, senza operare la decurtazione che è stata invece compiuta”.

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