14 Maggio 2024

di Stefano Cazzato

C’è una rassicurante certezza in questi racconti: nell’epoca che Marc Augè ha definito dei non luoghi, dello sradicamento e della mobilità esistenziale, prima ancora che professionale, della precarietà e dello spaesamento, le storie raccontate in queste pagine prendono invece spunto da un luogo preciso e identitario, Piazza Verbano a Roma, che l’autrice osserva nel corso del tempo dalla finestra della sua casa, e la vede ora popolarsi e ora svuotarsi di gente, talvolta con presenze ricorrenti, altre nuove e impreviste. E da qui, da questa sua angolazione, il passo dal vedere all’immaginare, dalla cronaca al racconto, è veramente breve.

A parte questa certezza, qui ci troviamo, come recita il titolo, nel regno del quasi. Il quasi è l’avverbio che esprime la tonalità emotiva di chi sfiora qualcosa, qualcosa che non ha trovato ma alla quale è andato vicino; qualcosa che forse sta per avere, che è lì a portata di mano; qualcosa che si ritiene di poter avere. Tra rassegnazione, speranza e scommessa.

Che cos’è che hanno sfiorato i protagonisti di questi racconti, come Yvette, come Clara, come la donna dei Colori? L’amore, la bellezza, la serenità, l’autorealizzazione, la giustizia. Ecco, più o meno, i beni ai quali aspiravano. Ci sono andati vicini, ma questo toglie forse valore al movimento delle loro esistenze, allo slancio vitale che ha animato questi esseri umani, all’energia che hanno impegnato per superare gli ostacoli, per essere felici?

Non sono degli sconfitti, ma nemmeno dei vincenti a tutto tondo, hanno preso e hanno perso, stanno in quel limbo di incertezza che la scrittrice riesce a rendere in modo elegiaco, facendoci riflettere su temi importanti come il desiderio, il tempo che passa, lo scarto tra ideale e reale, la forza delle idee, l’importanza degli incontri, la ricchezza umana di tante vite sommerse, che si muovono – forse – tra le pieghe della grande Storia, ma che vanno raccontate.

Quelle vite che lo scrittore francese Pierre Michon ha chiamato minuscole, ma che viste da vicino, con partecipazione e sensibilità, così minuscole non sono.

L.Cappuccio, I racconti del quasi, Palombi editore, 2022, pp. 179, euro 15.00

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