15 Maggio 2024

Sversamento di greggio al Cova, aumentano le richieste di costituzione di parte civile: si torna in aula il 19 dicembre

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Aziende situate nei pressi del Cova con i rispettivi lavoratori, proprietari dei terreni interessati dalla perdita di greggio e il Comune di Grumento Nova: aumentano le richieste di costituzione di parte civile nell’ambito dei due procedimenti riguardanti lo sversamento di petrolio da almeno uno dei serbatoi di stoccaggio del Centro Oli di Viggiano. Fatti per i quali l’ex responsabile del Distretto Meridionale dell’Eni, Enrico Trovato è finito a processo con il rito immediato per disastro ambientale. Procedimento che nella prossima udienza, fissata per il 19 dicembre sarà unito a quello a carico di alti due ex responsabili dell’impianto petrolifero della Val d’Agri, Andrea Palma e Ruggero Gheller, accusati però di disastro innominato. Le richieste di costituzione di parte civile vanno a sommarsi a quelle già accolte in sede di udienza preliminare come quella della Regione Basilicata, del Comune di Viggiano e di diverse associazioni ambientaliste, alcune delle quali si sono ritrovate davanti il palazzo di giustizia di Potenza per un sit-in di protesta e sensibilizzazione sulle emergenze ambientali della nostra regione. Istanze sulle quali le difese avranno modo di controdedurre nel corso della prossima udienza prima della decisione del collegio giudicante sull’ammissione o meno delle stesse e sulla citazione di Eni come responsabile civile. La perdita di greggio, venuta alla luce nel febbraio 2017 ma risalente secondo gli inquirenti a diversi anni prima, era stata stimata dalla stessa Eni in circa 400 tonnellate. Gheller e Palma erano stati rinviati a giudizio nello scorso mese di febbraio: in quella sede il gup aveva respinto la richiesta di modifica del capo di imputazione da disastro innominato a disastro ambientale avanzata dal pm Vincenzo Montemurro. L’accusa riteneva che nonostante il reato di disastro ambientale sia stato introdotto nel 2015, ovvero successivamente rispetto al periodo in cui entrambi gli imputati avevano ricoperto ruoli apicali all’interno del Cova, gli effetti delle condotte loro contestate si sarebbero avuti anche in seguito, ma il giudice aveva confermato l’accusa originaria. Nell’ambito dello stesso procedimento, va ricordato, risultano imputati anche i sei componenti del Ctr (Comitato Tecnico Regionale) accusati di aver prima imposto a Eni la realizzazione dei doppifondi ai serbatoi di stoccaggio per poi non vigilare sul rispetto delle prescrizioni.

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