20 Aprile 2024

di Pietro Mazzuca

Ma chi o COSA è veramente Michael Ledeen ?

Attualmente è uno degli animatori dell’”American Enterprise Institute” (AEI), il laboratorio dei neoconservatori di Washington, da sempre vicini alla famiglia Bush, ma anche ad Obama.

Soprannominato dai suoi amici il “Principe dei neocon”, fa parte di coloro che hanno fatto dell’idea della guerra preventiva, dell’esportazione della democrazia e dello scontro di civiltà la loro bandiera.

A fine del 1970, Ledeen è a Washington come direttore esecutivo dell’Istituto ebraico per gli affari di Sicurezza Nazionale, un gruppo di lobby specializzato nel fare pressioni al Pentagono e al Congresso per far ottenere soldi e armi a Israele. Nei primi anni 80 riesce ad avvicinarsi al Pentagono, nella persona di Noel Koch, assistente del segretario alla Difesa per gli affari di sicurezza internazionale.

Si mette in luce per la costruzione insieme ad alcuni personaggi dei Servizi Italiani dello scoop dell’autunno del 1980, che travolge Billy Carter e costa la rielezione a presidente del fratello Jimmy. Ledeen accusando Billy Carter di spionaggio e traffici con Gheddafi ed ottiene un doppio risultato, favorire l’elezione di Ronald Reagan, del quale diventerà consulente alla Casa Bianca e limitare l’influenza di Gheddafi sul mondo Arabo.

Grazie ai suoi sponsors chiese a Noel Koch di essere assunto con un contratto di consulenza come esperto di terrorismo, Koch accettò ma se ne pentirà di li a poco.

Qualche tempo dopo i fatti di Sigonella, che già avevano minato la posizione di Ledeen come consulente per la Casa Bianca di Reagan, Koch nel 1988 invia una lettera al Comitato di giustizia della Camera, l’ufficio che sovrintende al Dipartimento di giustizia e all’FBI, accusando senza mezzi termini Ledeen di essere una spia di Israele, chiedendo al Comitato di indagare sul personaggio spiegando di aver scoperto che Ledeen gli ha mentito, e ha tentato con insistenza di acquisire informazioni classificate. Sentito dal Comitato della Camera, Koch inoltre specificò che in più casi Ledeen gli chiese copia di documentazione classificata della CIA, relativa a spie israeliane. Si scoprirà poi in seguito che le indagini andarono a rilento perchè, anche nell’ FBI lavorava un alto funzionario di nome Oliver Revell, amico di Ledeen.

Il personaggio diviene noto al grande pubblico italiano con la crisi di Sigonella del 1985, dove in qualità di consulente della Casa Bianca e quindi di Reagan, si occupa della traduzione delle informazioni che lo stesso Craxi invia al presidente statunitense durante la nota vicenda. A crisi superata, si scopri che Ledeen aveva riportato in modo molto personale e singolare le informazioni di Craxi a Reagan causando un incidente diplomatico senza precedenti fra Italia e USA, lo stesso Reagan chiari personalmente con Craxi quanto avvenuto scusandosi per il comportamento del consulente che venne immediatamente allontanato dalla Casa Bianca, e il nostro Ammiraglio Martini, al tempo direttore del SISMI chiese al governo di dichiarare Leadeen personaggio non gradito all’ITALIA impedendogli per diversi anni di entrare nel nostro Paese.

Martini, interrogato nel 1999 in una delle tante commissioni d’indagine del Parlamento, dichiarò di aver espressamente chiesto all’ambasciata americana di non far entrare Mike Ledeen in Italia, era un personaggio ambiguo. Sempre Martini ebbe a dichiarare che quando veniva nel nostro Paese, andava direttamente dal suo amico Francesco Cossiga, che aveva conosciuto durante l’affare Moro, quando era Min Interni. Martini non nascose alla commissione che questa cosa non gli piaceva assolutamente, anche perchè in qualità di consulente per il SISMI negli anni ’80, aveva ricevuto dall’allora direttore Santovito un compenso di ben 100 mila dollari per fare alcune conferenze sul terrorismo.

E arriviamo al recente passato, dove ritroviamo il Ledeen amico strettissimo di Marco Carrai, fra gli invitati in Toscana al suo matrimonio, e poi come come “consulente esteri” del ex presidente Renzi.

In Italia Ledeen oltre a Carrai e Renzi ha altri buoni amici.

Da ricordare anche il suo elogio all’elezione di Mattarella alla Presidenza della Repubblica, sulle prestigione colonne del Wall Street Journal.

Un altro buon amico di Ledeen è Noar Gilon, dal 2012 ambasciatore d’Israele a Roma. Insieme hanno organizzato un convegno con Confindustria sponsorizzato anche da Aeroporti Toscani (società presieduta da Carrai). Ma soprattutto pianificarono la visita del premier israeliano Benjamin Netanyahu a Firenze, accogliendolo al suo arrivo a Peretola e presentandolo poi a Renzi con una cerimonia a Palazzo Vecchio.

I rapporti fra Ledeen e Gilon risalgono almeno al 1996, quando a Washington si incontrarono all’Aipac, l’American Israeli Public Affaire Committee, la potente lobby pro Israele negli Stati Uniti, la più potente al mondo.

Per quanto forti siano i rapporti di amicizia che legano Stati Uniti e Israele, il Pentagono non ama intrusioni straniere nella propria intelligence

Rileggetelo, e smettiamola di fare i tifosi

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