3 Dicembre 2024

dal Web: https://tg24.sky.it/napoli

Pronunciando le parole “il segno del sangue ancora una volta” l’arcivescovo ha annunciato ai fedeli riuniti nel Duomo l’avvenuta liquefazione del sangue del Santo Patrono

Si è ripetuto il ‘miracolo’ di San Gennaro. Pronunciando le parole “il segno del sangue ancora una volta” l’arcivescovo di Napoli, monsignor Domenico Battaglia, ha annunciato ai fedeli riuniti nel Duomo l’avvenuta liquefazione del sangue del Santo Patrono. Dopo due anni in cui l’accesso in chiesa era stato limitato a causa delle restrizioni per il Covid, quest’anno non ci sono limitazioni per assistere alle celebrazioni del Santo Patrono.

Il ‘miracolo’

In mattinata la Cattedrale si è riempita, tutti i posti a sedere sono stati occupati e i fedeli si sono sistemati in piedi nelle navate laterali della chiesa. Tra i partecipanti qualcuno ha urlato “Viva San Gennaro”. Poi alle 9:27 l’annuncio dell’avvenuta liquefazione. Le parole dell’arcivescovo sono state accolte con un lungo applauso. Il ripetersi del ‘miracolo’ è letto dai fedeli come segno di buon auspicio per Napoli e la Campania. Avviene tre volte l’anno: il 19 settembre, giorno di San Gennaro, il sabato che precede la prima domenica di maggio, e il 16 dicembre. Nel Duomo erano presenti il ministro degli Esteri, Luigi di Maio, il ministro della Cultura, Dario Franceschini, e il vicepresidente della Camera, Ettore Rosato. Con loro il governatore della Campania, Vincenzo De Luca ed il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.

La benedizione

Monsignor Battaglia si è recato all’esterno del Duomo di Napoli e con la teca del sangue di San Gennaro ha benedetto i moltissimi fedeli presenti. A fare da sottofondo il coro con la canzone ‘Gente magnifica gente’ del film Scugnizzi scritta da Claudio Mattone. Una canzone presa ad esempio dallo stesso Battaglia in precedenza che ne aveva citato i passi più importanti. “Gente di Napoli, magnifica gente della mia terra partenopea, è solo dal sedersi insieme, dalla volontà di essere non solo l’uno accanto all’altro ma l’uno per l’altro che si può cambiare la cultura dell’indifferenza dando vita a una rete educativa a maglie “strette”, dando così speranza al presente e al futuro di questa nostra terra”, aveva detto.

Arcivescovo Battaglia: “Santo non è oracolo da consultare”

”Poco importa, fratelli e sorelle mie, che il sangue si sciolga o meno: non riduciamo mai questa celebrazione a un oracolo da consultare – ha affermato l’arcivescovo nell’omelia -. Credetemi, ciò che importa davvero al Signore, ciò che ci chiede con forza il nostro vescovo e martire Gennaro è l’impegno quotidiano a scommettere sull’amore, a sciogliere i grumi dell’egoismo, a rompere le solide dighe che trattengono il bene lasciando che la linfa dell’amore, come il sangue, scorra nelle vene del corpo di questa città, fino all’ultimo capillare, donando a tutti speranza, fiducia, possibilità di riscatto e novità di vita – ha aggiunto -. Oggi il vescovo Gennaro, il segno del suo sangue versato per amore di Cristo e dei fratelli, ci dice che il bene, la bellezza, la bontà sono e saranno sempre vittoriose. Questo è il senso di questo sangue che, unito al sangue versato da Cristo e a quello di tutti martiri di ogni luogo e di ogni tempo, è testimonianza viva che l’amore vince sempre”.

Manfredi: “San Gennaro è un riferimento per la città”

 ”San Gennaro ha rappresentato sempre un punto di riferimento per la città soprattutto nei momenti di difficoltà – ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi mentre entrava nel Duomo -. La città chiede a San Gennaro di essere un elemento di speranza e di attenzione per i più deboli e i più fragili e anche riferimento per tutti i napoletani che hanno sempre trovato speranza e forza per guardare al futuro”. Il primo cittadino ha affermato di essere “cattolico” e di “avere grande fede. Credo che San Gennaro rappresenti oltre che un grande esempio di religiosità anche un punto di riferimento laico per la città: in lui si sono riconosciuti tutti i napoletani indipendentemente dal credo ed è molto importante. Basta venire qua e si capisce perchè c’è tanta fede in San Gennaro”.

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