3 Dicembre 2024

di Mario Fortunato da Cronista di Strada del 17.09.2022

In una delle serate che, a Sapri, hanno celebrato lo ‘Sbarco dei Trecento’, magnifica protagonista anche un’opera di Eduardo Tresoldi, brianzolo di Cambiago, allievo dello storico Istituto d’Arte di Monza, apprezzato per le sue sculture ambientali in rete metalliche.

L’opera è una riproduzione dell’Arco di Trionfo che l’artista ha realizzato nell’ambito del progetto sperimentale ‘Derive’ (arte, musica e poesia) tenutosi a Sapri nel mese di luglio del 2017.

Il programma realizzato in collaborazione con la Sovrintendenza dei Beni Archeologici di Salerno, il Comune di Sapri e l’Associzuone INCIPIT, finanziato dalla Regione Campania, prevedeva, tra l’altro, un’opera temporanea consistente in una ‘vela’ istallata direttamente nel mare antistante il sito delle Camerelle.

A conclusione del progetto, l’Arco di Trionfo era stato collocato nell’orto adiacente la Cappella di Santa Croce: oggi denominato ‘Giardino dell’acqua’;dove la scultura è rimasta abbandonata, fino a quando il ‘giardino’ è stato scelto come sede del Bivacco, che, da alcuni anni, ha luogo la sera che precede il Corteo storico e lo Sbarco di Pisacane.

La sera dello scorso 29 agosto, la magnifica opera (di buone diminsioni) ha potuto, finalmente, mostrarsi in tutto il suo splendore alla vista di tantissime persone: vacanzieri e residenti, che, per la quasi totalità, ne ignoravano l’esistenza.

Gli apprezzamenti riscontrati, uniti al valore artistico, consiglierebbero di trovargli una sistemazione adeguata o quantomeno di renderla visitabile (il cancello del Giardino dell’acqua è chiuso con un lucchetto). Si potrebbe pensare a una porta d’accesso di un quartiere della Città (solo via pedonale) che, opportunamente illuminata di notte, potrebbe suscitare notevole suggestione. La scelta del luogo potrebbe avvenire attraverso un concorso realizzato in sinergia con le scuole di Sapri.

Spigolatrice docet

L’esplosione di visitatori dinanzi alla scultura della Spigolatrice velata, collocata circa un anno fa sul lungomare, dovrebbe servire da monito: le opere devono trovarsi in posti accessibili e l’arte moderna può rappresentare un grande attrattore. E il nostro territorio, che fa leva proprio sull’economia turistica, ha bisogno di queste opportunità.

Alcune opere dell’arte di Eduardo Tresoldi:

Il Collezionista di venti, Pizzo 2013; Il Gigante di Sapri (Pensieri), 2014; Incipit, Meeting del Mare a Marina di Camerota (SA), 2015; Looking for, Roskilde Music and Arts Festival – Roskilde, Danimarca, 2015; Basilica di Siponto, Parco Archeologico – Manfredonia (Foggia), 2016; Simbiosi, Arte Stella – Borgo Valsugana (Trento), 2019; Etherea, Coachella Valley Music and Arts Festival – Indio, California, 2020; Opera, Lungomare Falcomatà – Reggio Calabria, 2020; Immagine in apertura, nel campo Ctl3 a Carnate (MB), 2022.

Eduardo Tresoldi, trentacinquenne, inizia la carriera artistica come scenografo nel mondo del cinema. Le sue prime sculture rappresentano figure umane realizzate in rete metallica. Dal 2013 al 2015 realizza alcune importanti opere a Pizzo Calabro, Sapri, Marina di Camerota e in Danimarca. Raggiunge la notorietà con la ricostruzione della Basilica paleocristiana di Siponto, utilizzando 500 metri quadrati di rete elettrosaldata zincata alta 14 metri e pesante 7 tonnellate. Un’opera che gli dà la meritata notorietà. Nel 2017 viene inserito da Forbes nella lista dei più importanti artisti under-30 europei.

Una delle ultime sculture di Tresoldi è stata collocata in un campo di Carnate (MB). Una specie di voliera in perfetta simbiosi con i luoghi, dove la vegetazione e la fauna potranno svilupparsi spontaneamente ed essere visibile grazie alla trasparenza della rete metallica.

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