16 Maggio 2024

Pensieri e parole …..da Medjugorie (6 parte)

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di Filomena Giudice

Siamo giunti all’ultimo giorno. Arriviamo giù per la colazione ed un velo di malinconia mi fa diventare gli occhi lucidi, quando vedo Teresa e penso che quella sera saremo ognuno nella propria famiglia. Ma non è finita! Ora comincia il bello.

Gina prende la parola e sorprende tutti con la sua dichiarazione che mi riempie di gioia.

Racconta che era partita molto scettica, ci dice che ha vissuto una esperienza meravigliosa che le ha cambiato il cuore!

Lei racconterà dopo, è figlia unica, ha perso entrambi i genitori ed a sua volta ha avuto una sola figlia e possiede una boutique a Salerno

Ha tanti propositi, primo tra tutti quello di non perdere questo gruppo di persone che “la casualità“ ha messo insieme e che sono diventati una famiglia anche se solo per qualche giorno.

Ha deciso di mettere a disposizione le sue case di marina di Camerota per ospitarci tutti per una giornata di preghiera e continuare ad alimentare l’affetto che in questi giorni ci ha unito in questo breve periodo!

Dio si lodato la malinconia lascia spazio alla gioia!

Questo per me è Medjugorie, oltre al fatto di aver conosciuto persone straordinarie che hanno creato un’atmosfera celestiale. Per me era la prima esperienza non potevo avere un paragone, non vi è stato nessuno che ha creato problemi come solitamente avviene!

Sono tanti che si sono impressi nel mio cuore.

Claudio la copia conforme di Paolo Brosio, Filomena, la mia omonima che anche lei si trovava a Medjugorie per la prima volta, Cristiano che ci ha indottrinato su don Dolindo, Monica sua moglie persona davvero speciale, Eva con i suoi occhi azzurri e trasparenti, Gianluca con il suo sorriso, Silvana che ha vissuto con noi il miracolo del sole, e non ultima Antonietta che vi dirò successivamente il perché mi ha toccato il cuore.

E ringrazio di cuore tutti quelli che hanno partecipato a questo stupendo viaggio che non ho avuto modo di nominare durante la stesura di questi articoli.

Durante la mattina avremo la possibilità di partecipare al la messa che sarà celebrata nella chiesa di san Giacomo in italiano perché oggi il 4 ottobre si celebra san Francesco. Con mia sorella Giuliana il tempo a disposizione lo dedichiamo allo shopping, non solo religioso!

Entriamo in chiesa di san Giacomo dove stanno già celebrando un’altra messa e mentre andiamo davanti alla statua della madonna, notiamo a terra una ragazza che ha le braccia aperte come un crocifisso è immobile! Chissà cosa l’ha portata fino a qua e cosa ha nel cuore per trovarsi ai piedi di Maria in quel modo.

È giovane, bionda con i capelli legati in una coda scomposta, uno zaino che poggia per terra sulla sinistra delle spalle. Le braccia allargate e la fronte poggiata per terra, penso ai suoi pensieri e quanta fede ha questa giovane donna.

Usciamo ed istintivamente andiamo presso il risorto e con mia sorella preghiamo con tutto il cuore il rosario, facendo tappa in ogni luogo che rappresenta un mistero. Mettiamo in ogni decina di rosario una intenzione particolare !credo che sia stata la preghiera più intensa e bella che abbia mai fatto.

Ci ho messo davvero tutto il cuore!

Dopo gioiosamente entriamo in chiesa per la messa in italiano.

Troviamo ancora la ragazza ai piedi di Maria. Mi fa tanta tenerezza!

Durante la messa ci accompagna la voce di una suora che sembra quasi un angelo e ci fa volare quasi in paradiso.

Nello stesso tempo si sente una voce che urla” Nooo!!!”, ogni volta che viene pronunciata una parola che da fastidio all’avversario. Una quotidianità a Medjugorie.

Il viaggio sta per finire, andiamo in albergo e dopo pranzo saliamo e ci prepariamo alla partenza… ahime la valigia non si chiude, troppo piena e tra risate a crepapelle riusciamo nell’impresa, chiudiamo la valigia che presenta bitorzoli ovunque .

Scopriamo che tutti gli altri erano già partiti senza di noi, per fortuna comunque riusciamo ad essere riprese in autobus!

Ti pareva fino alla fine piccoli intoppi!! Durante il viaggio di ritorno siamo spronati a parlare della esperienza che ci ha prodotto questo viaggio.

E veniamo ad Antonietta, la signora di 80 anni che prende posto accanto a me.

Ci racconta che per lei è stata una bellissima esperienza e che questa era la seconda volta che veniva a medjugorie.

Lei aveva subito una operazione per un tumore al seno ed aveva chiesto alla “madonnina“ cosi chiama la vergine, di portarla con se perché non avrebbe voluto far soffrire i suoi cari, facendo la chemioterapia. lei dice che sono 11 anni che si sta curando con le pillole.

Mi ha fatto tanta tenerezza.

Inoltre aveva avuto anche anche un problema al cuore, ma nonostante tutto è salita sul Krizevac.

La prima volta che era stata a Medjiugorie la sua compagna, non la fa andare all’apparizione ed ha preteso che restasse con lei nella stanza. Mentre parla di questo lei dice che era contrariata, avrebbe voluto tanto andare, ma per accontentare la sua amica non è andata.

Parlando il suo viso è inondato dalle lacrime che si fanno strada tra le rughe che le solcano il volto. Racconta poi sempre piangendo ci dice che al risorto aveva sentito un profumo di rose, motivo per cui chiede conferma alla guida se lo sente anche lui, avendo risposta negativa, si convince che probabilmente non è vero.

Aveva avuto un segno e non era stata creduta.

Racconta che in questo viaggio si è sentita felice ed io le do un abbraccio di slancio.

Potrebbe essere la mia mamma!

Il viaggio verso l’areoporto è pesante, perché l’aria condizionata non funziona, tanto che qualcuno per non rischiare di sentirsi male si toglie i vestiti.

Questo vabbè come tocco di negativo.

Arriviamo in aeroporto e scendiamo come se ci fossimo liberati, respiriamo!

Qualcuno di noi, Cristiano, ha comprato una bella e grande statua della madonna, che non poteva entrare in valigia, ma supera agevolmente la frontiera, non si può bloccare la Gospa, come dicono qui!

In aereoporto Katia si adopera a formare il nostro gruppo sul cellulare, finalmente lo possiamo usare normalmente.

Entriamo in aereo, stavolta è pieno! fortunatamente sono vicina al finestrino e posso documentare il viaggio di ritorno. stavolta il cielo non è cosi limpido , le nuvole oscurano la vista del panorama .

Davanti a me sono seduti Gianluca, Cristiano e Gino.

Che dire siamo usciti dalla bolla nella quale siamo stati immersi durante tutti questi giorni.

Arriviamo a Napoli e scorgiamo il Vesuvio e le luci della città, è sera!

Non sappiamo cosa sia accaduto nel frattempo in Italia, apprendiamo della strage di Mestre di cui ci avevano accennato durante la messa.

Ci apprestiamo a ritornare alle nostre vite.

Per fortuna abbiamo i telefoni cellulari che non ci aiuteranno a continuare i rapporti con le persone che hanno compiuto con noi questo bellissimo viaggio!

Da Medjugorie ognuno riceve da qualcosa di diverso perché ognuno lo è diverso.

Eppure siamo uguali ed accomunati dalla sete del soprannaturale, dalla sete di amore, di quell’amore universale di cui tutti abbiamo bisogno e di cui il mondo ha bisogno se si vuole avere la vita serena e piena di pace.

Ho sentito questo grande desiderio da parte di ogni singola persona.

Non so perché in questo luogo questo desiderio viene appagato.

Credo che ognuno fa il pieno di amore per poter sentire di meno il peso che la vita ci pone sulle spalle ogni giorno. Questo peso che può essere alleviato dall’aiuto che ognuno può fornire e ricevere dall’altro.

Credo che abbiamo questa possibilità se cerchiamo di guardare oltre il nostro naso.

L’altro giorno dovevo fare rifornimento, vi erano due persone anziane che erano in difficoltà io mi trovavo in fila, davanti a me vi era un‘altra persona che infastidita è andata dall’altra parte della stazione di servizio.

Nel frattempo io mi sono avvicinata a queste persone che non erano italiane ed ho prestato loro aiuto.

Forse chi ha cambiato direzione non immagina che un domani si potrebbe trovare nella necessità di chiedere aiuto e non trovarlo.

Non ci vuole niente, non bisogna cambiare direzione , ma aiutare chi ci troviamo sulla nostra strada.

Il vero pellegrinaggio inizia ora!

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