8 Ottobre 2024

Pensieri e parole …..da Medjugorie (3° parte)

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di Filomena Giudice

La mattina successiva è domenica e ci vengono date indicazioni per quello che si prospetta in giornata. Abbiamo la messa al famoso capannone giallo, sarà famoso per gli altri ma per me no! Comunque ci accingiamo ad andare a questo capannone dove si celebrerà la messa in italiano .

Continuo nelle gaffe, l’unica parola che so in inglese è jellow che vuol dire giallo. Chiediamo in giro vediamo una coppia che come sentono la parola dicono italiani??? noooo!

Per fortuna anche loro sono diretti là ed andiamo insieme a messa.

Il cosiddetto capannone è colmo di persone e mi domando come faranno a distribuire la comunione..mah! Effettivamente ci sono un po difficoltà per la distribuzione tanto che una ragazza che era con noi non era riuscita ad averla, sicché chiamo il sacerdote e così anche lei riesce nell’impresa.

Subito dopo abbiamo un incontro con suor Emmanuelle.

Lei è una suora speciale di origini francesi che ha deciso di restare a Medjugorie e si occupa del recupero di giovani , ha scritto diversi libri su questo luogo e di come diverse persone hanno avuto un cambiamento di vita grazie a Medjugorie.

Ci troviamo in una radura all’aperto, dove al centro vi è la statua di Maria, tra gli alberi il sole fa capolino ed una leggera brezza rende tutto molto piacevole.

Le sue parole sono molto dolci, ma il contenuto è estremamente chiaro, deciso, e quasi fa contrasto con la delicatezza della sua voce che risente chiaramente della sua origine francese.

Una signora ha riferito che durante questo incontro, lo dirà in seguito, ha sentito una carezza sul viso.

Dopo l’incontro Eva ci dice che suor Emmanuelle è solita donare dei petali di rosa che hanno adornato il luogo dove appare la madonna e che sono miracolosi per le persone ammalate.

Lei li plastifica e li dona, io e mia sorella ne facciamo richiesta per due persone particolarmente ammalate e ne dona uno ciascuno! Un piccolo tesoro!

Nel pomeriggio dopo aver ascoltato la testimonianza di Annalisa Colzi, la guida ed organizzatrice del pellegrinaggio, ci racconta di come si è trovata nel corso della sua vita ad organizzare viaggi a Medjiugorie.

Più tardi andiamo al crocifisso, cioè il Risorto, perchè in realtà si tratta di un crocifisso che si erge in alto da una sorta di calco orizzontale che a sua volta avrebbe dovuto contenere la croce. Si tratta proprio di quello di cui avevo sentito parlare.

Ci mettiamo in fila perché pare che dal ginocchio esce quella famosa acqua .

Avevamo comprato in precedenza dei fazzoletti ricordo per farli bagnare dall’acqua, ed anche se mi pare strano, perché il ginocchio mi sembra asciutto.

Metto i fazzoletti messi insieme per fare prima e stranamente sono bagnati, la stessa cosa succede anche per mia sorella!

Ma non andiamo via , improvvisamente vediamo che il sole fa degli strani giochi di luce!

E’ il cosiddetto miracolo del sole, mi metto subito a riprendere con il cellulare mio inseparabile compagno di viaggio, ma non sono fiduciosa, lo faccio, ma non credo che davvero riuscirò a fermare quelle immagini . Guardo oltre il telefono ed è uno spettacolo strepitoso da vedere e descrivere.

Bagliori di luce di mille colori con il sole che palpita come un cuore, il cuore del mondo.

Non tutti si rendono conto di quello che sta succedendo! Ognuno vede qualcosa di diverso, vede immagini, profili, io vedo solo una meraviglia difficile da descrivere. Siamo felici tutti quelli che eravamo la!

Comunque non è questo importante sono solo segni, stupendi ma segni, cosa diversa è la fede.

In albergo insieme ad altre persone, una famiglia splendida composta da Gino, per gli amici in realtà si chiama Gennaro, Teresa sua moglie e Katia sua figlia, oltre all’onnipresente Cristiano, decidiamo di andare sul Probdo, anche se la mattina dopo secondo il programma ci si sarebbe andati tutti.

Io intrepida accetto, seppur a mezzo servizio aderisco all’iniziativa!

Prendiamo un taxi ed andiamo … non sapevo cosa mi aspettava!!

Alla croce blu ci sono persone che sebbene a tarda ora pregano. che meraviglia!

Sono scoraggiata! Quello a cui mi trovo davanti mi fa quasi desistere dal salire.

Sono preoccupata di non farcela è troppo per me! In realtà si tratta davvero di una montagna di pietre aguzze fitte fitte da non sapere veramente dove mettere i piedi .

Come farò mi chiedo non ci riuscirò mai! Ma Teresa e Gino si propongono ad aiutarmi, Teresa mi porge la mano e quasi mi fa da bastone mentre Gino si prende il mio zaino! Iniziamo la salita recitando il rosario alla luce della luna e mi rendo conto che diventa più semplice salire se si mettono i piedi dove è salito chi ti ha preceduto.

Le pietre sono aguzze è vero , ma le punte sono rese dolci da tutti i pellegrini che le hanno scalate! si sale sempre più in alto, ma è bene non guardare in alto, ma vedere solo dove mettere i piedi. Questo vale credo anche per la vita.

Nel senso che se ci guardiamo attorno qualcuno che ci aiuta lo troveremo certamente ed inoltre non dobbiamo andare troppo avanti con il pensiero altrimenti l’angoscia del cammino ti fa desistere.

Passo dopo passo, salita dopo salita, ecco nel buio Teresa mi fa vedere, tra uno spaccato di roccia, la Vergine Maria che si erge da una nuvola di fiori, si staglia nel buio, in un raggio di luce.

Ma non siamo ancora arrivati, manca ancora poco.

Ci siamo eccoci qua ai piedi di Maria. Fiori freschi sono ai suoi piedi e mi chiedo come sia possibile visto che fa ancora molto caldo ed i fiori sappiamo che non hanno tanta durata!

Altra domanda che non trova risposta.

Alla vista della Vergine una preghiera mi viene spontanea, non un Ave Maria o un Padre Nostro.

Nooo. Ho portato tutti coloro che mi avevano chiesto preghiere, tutti le persone sofferenti, la mia famiglia, i miei amici e colleghi, il mio paese! Ognuno di noi ha portato quello che aveva nel cuore.

Oltre a noi vi sono altre persone che in raccoglimento pregano. Vediamo Medjugorie come un tappeto di piccole luci sovrastata dal cielo che a sua volta contiene altre luci, le stelle che sono vive e pulsano nel buio. E’ solo il primo giorno e forse adesso sarebbe il caso di tornare in albergo!

Teresa era entusiasta perché aveva incontrato lo stesso tassista che in passato li aveva già portati, ma a quell’ora il ritorno sarebbe stato assicurato?

Dopo poco le ore 23 vediamo il taxi come un miraggio e Teresa ci rassicura … ho contattato il mio angelo custode! Siamo in un luogo dove le normali comunicazioni non sono attive, ci affidiamo a quelle celesti!

In ogni caso possiamo tornare in albergo, voi pensate?

Noooo andiamo di nuovo al risorto dove pensiamo di non trovare nessuno visto l’ora. Invece ancora persone si fermano ai piedi crocifissi per una ulteriore preghiera. Il ginocchio pare asciutto, ma Teresa abbraccia le ginocchia appoggia il suo capo sul ferro per ascoltare un impossibile palpito di vita.

Poi felice tocca con le dita il risorto ed imprime sulle nostre fronti una croce e ci accorgiamo che le sue dita sono bagnate. Altro mistero.

Ognuno felice torna nella sua stanza , ma voi pensate che sia riuscita a dormire?

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