27 Luglio 2024

3 ottobre, Beato Transito di San Francesco nel Cilento

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di Antonella Casaburi

Il 3 ottobre ricade la Celebrazione del Beato Transito di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia. Come nel resto della Penisola, anche nel Cilento si preparano i festeggiamenti in onore di San Francesco, di cui il 4 ottobre ricade la festa.

Tale celebrazione è preceduta, il 3 ottobre, da momenti di preghiera in Commemorazione della morte. La comunità cilentana nutre una particolare e sentita devozione nei confronti del santo di Assisi. La leggenda narra infatti che fu dalla scoglio di Agropoli che San Francesco parlò ai pesci. Numerosi sono i paesi del Cilento che celebrano San Francesco con statue votive, celebrazioni liturgiche, feste patronali e processioni lungo le vie del paese: Castelcivita , Sala Consilina, Sanza, Sassano, Padula, Centola, Vallo Scalo, Agropoli, Ascea, Ottati, Policastro, Pollica.

La sera del 3 ottobre del 1226 San Francesco, che allora dimorava nel palazzo del vescovo di Assisi, pregò i frati di portarlo in fretta nella Chiesa di Santa Maria della Porziuncola, volendo rendere l’anima a Dio là dove per la prima volta aveva conosciuto la via della verità. Ed è qui che Francesco ha accolto cantando Sorella Morte. È qui che Francesco ha compiuto il suo transito dal tempo all’eternità. Si fece portare il libro dei Vangeli, pregando che gli fosse letto il brano del Vangelo secondo Giovanni. E volle che gli si mettesse indosso il cilicio e venisse cosparso di cenere. E mentre i molti frati, di cui era padre e guida, con riverenza attendevano il beato transito, l’anima santissima di Francesco salì al cielo.

Tra i molti comuni cilentani particolarmente devoti a San Francesco d’Assisi vi è Padula. Qui si trova infatti il Convento di San Francesco di Padula. Fondato nel 1380 dai Sanseverino, il Convento dei Frati Minori di Padula ricade nella diocesi di Teggiano – Policastro. Il complesso monastico, situato ai piedi del paese, è costituito da più corpi: la chiesa, il chiostro gotico e la casa conventuale. Punto di riferimento costante e immancabile per le tante generazioni di padulesi, col passare dei secoli la Chiesa è stata arricchita dall’arte, tanto da farne uno scrigno di tesori: nel Convento di San Francesco di Padula sono custodite le bellissime sculture lignee quattrocentesche dei Santi Vito, Donato e Lucia; vi si trovano anche le sculture dell’Immacolata e dei Santi Diego, Antonio da Padova e Abate. Stucchi dorati rivestono le ogive gotiche con i mirabili cicli pittorici del Palmieri e del De Martino; il sobrio portico tardo rinascimentale antistante al portale d’ingresso datato 1645 è frutto della perizia di scalpellini locali; tele di stampo caravaggesco adornano la navata laterale, aggiunta successivamente all’aula primigenia.

Tra le numerose e pregevoli sculture raffiguranti santi, vi è la veneratissima statua di San Francesco, oggetto di culto secolare tra gli abitanti di Padula, che nel Convento di San Francesco, ogni anno, il 3 ottobre, commemorano in una Santa Messa la Celebrazione del Transito di San Francesco d’Assisi.

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