23 Aprile 2024

In un momento di grande confusione politica ben venga il congresso del Partito Democratico.

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Comunicato Stampa – Nicola Belcastro – Assemblea Regionale PD

Stiamo vivendo una fase storica in cui la confusione e la conflittualità nei partiti segna uno dei momenti meno qualificanti sia in Calabria che a Crotone. Mancanza di analisi dei problemi, carenza nella valutazione delle proposte ed assenza di una rotta che miri alla crescita dei territori sono le fasi che stanno caratterizzando il nostro tempo. In questo marasma di “basso profilo”, a Crotone, si tenta di mascherare un’organizzazione politica (che fa riferimento al centro destra) con un’associazioni di rappresentanza del territorio, come se i Sindaci e l’Ente Provincia non avessero “Istituzionalmente” il compito di difendere e valorizzare il territorio, oltre che di fare rete, coordinandosi fra di essi. Non facendo questo, gli effetti di tale pseudo partito dei sindaci è quello di dividere, altro che unire, il territorio, segnando assenti e presenti in modo diverso.

Serve, invece, unire i comuni ed il territorio della provincia in nome di un progetto comune, non certo in nome di rapporti personali o per cercare ancore di salvezza. Tali operazioni la dicono lunga sulle difficoltà in cui versa la nostra realtà, fra le altre cose, anche dal punto di vista della qualità istituzionale e della rappresentanza.

Manca la politica, manca il confronto, manca lo sforzo individuale e collettivo per invertire il declino degli ultimi anni. Questa non è una difficoltà che appartiene solo ad una parte dei partiti e delle organizzazioni ma, aimè, è una esigenza che coinvolge tutti.

Il mio partito in primis. Per questo dico che è utile il congresso del Partito Democratico.

È utile definire valori e prospettiva politica, oltre che capacità di parlare ad un popolo di sinistra che è orfano di quelli che sono i propri argomenti. Questo serve a Crotone, in Calabria, oltre che a livello Nazionale.

Con questa consapevolezza, ritengo che Stefano Bonaccini è quello che può dare rinnovata linfa al PD in quanto è figlio di quella cultura riformista che ha prodotto buon governo, innovazione e solidarietà, garantendo al contempo solidità ed esperienza. Lo apprezzo perché mette insieme visione strategica, pragmatismo e concretezza dell’amministratore; elementi che necessitano al segretario del Partito Democratico.

Nella sua esperienza di governo è stato capace di unire senza subalternità o arroganza, come è anche uomo che ha sempre scommesso sul cambiamento.

È il segretario di cui il Pd ha bisogno.

Appresso i diversi candidati, ognuno portatore di idee e sensibilità che debbono trovare cittadinanza e vivere in modo utile nella gestione del partito.

Ma non è solo con la scelta di un nuovo segretario che si superano i problemi del PD. Nel partito serve una discussione vera che sappia interpretare le istanze di una società in continua mutazione con l’approccio concreto ed innovatore di una sinistra moderna e progressista. Tale prospettiva deve avere come punti cardine il lavoro e la sua dignità, coniugata con un giusto salario, il contrasto alle disuguaglianze ed un rinnovamento delle dinamiche interne, dando spazio ai giovani e ruolo agli iscritti. Serve ridare ruolo agli iscritti, quelli che davvero ci mettono la faccia, con nuovi strumenti di partecipazione interna, per prendere insieme le decisioni politiche sul futuro del partito. Non ci serve una militanza che vuole usare il PD per ottenere collocazioni e ruoli per poi fare scelte che sono contro l’etica e la dignità dell’appartenenza.

Il percorso congressuale dovrà essere l’occasione per un confronto fra idee diverse, ma tutte finalizzate a valorizzare il partito, per identificare unitariamente una comune azione ed iniziativa politica; proprio per questo Bonaccini, se eletto, dovrà, secondo me, coinvolgere tutti gli altri candidati, perché il rilancio del Pd richiede le energie e le sensibilità di ognuno.

Con questo spirito e con questa logica si caratterizzerà un partito largo e aperto, che abbia cultura di governo, che operi per uno sviluppo sostenibile, che pone al centro il lavoro ed il welfare di prossimità, che restituisca a persone, famiglie e imprese le certezze perdute che si batta perché ogni giovane abbia la possibilità di perseguire le proprie aspirazioni, e ogni persona possa coltivare senza discriminazioni le sue scelte di vita.

Insomma un Pd che sia non solo partito della responsabilità, ma organizzazione capace di creare opportunità e che, ora, dall’opposizione costruisca un’alternativa credibile e concreta alla destra, facendosi trovare pronto a segnare una nuova prospettiva per il futuro dell’Italia.

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