27 Luglio 2024

Badolato: da paese fantasma a gioiello d’Italia

«Cronista di Strada» Di Mario Fortunato del 11 gennaio 2023

La straordinaria vicenda della località calabrese, che, spopolatasi a causa dell’emigrazione, è risorta grazie all’accoglienza. Il prossimo 14 gennaio riceverà la bandiera de “I Borghi più belli d’Italia”. L’evento avrà luogo a Badolato (alle 10.30) e vedrà la presenza, tra gli altri, del Presidente del sodalizio nazionale Fiorello Primi. “Il riconoscimento – ha evidenziato il sindaco Giuseppe Nicola Perretta – rappresenta per noi il punto di ripartenza e non di arrivo”.

Comunità meravigliose che da anni aprono le braccia all’amore e all’accoglienza

(Pagine 124 e 125, Pianto di Primavera) “Uno di questi luoghi è sicuramente Badolato, a poco più di 30 km da Catanzaro, dove la navicella mi porta, alle prime ombre della sera. Dinnanzi ai miei occhi, l’antico Borgo Medioevale, arroccato sulla collina e protetto dalle Serre calabresi; giù, a pochi chilometri, sulla costa ionica, la ‘Marina’. Conta circa 3.000 abitanti; ricco di storia, il borgo antico che le luci dei lampioni rendono ancora più suggestivo; moderno e frequentato da tantissimi vacanzieri, il nuovo paese”.

Paese messo in vendita (1986)

“Negli anni delle emigrazioni verso l’Europa (soprattutto Germania e Svizzera), Badolato era diventato quasi un paese fantasma, con soli 500 abitanti: per la maggior parte donne, bambini e coppie di anziani. Proprio per questo, il paese fu messo in vendita, in una trasmissione televisiva, in prima serata. Il fatto fece scalpore, richiamando qualche coppia di turisti del Nord Europa. Ma il paese continuava a svuotarsi, senza alcuna speranza. Fino a quando non cominciarono a sbarcare sulle coste del mar Ionio navi cariche di immigrati”.

La nave che cambia la storia

“Lo sbarco più clamoroso avvenne il 26 dicembre 1997; attraccò, tra Santa Caterina e Badolato, una nave con 826 persone a bordo (per la maggior parte curdi), partita da un piccolo porto della Turchia. Badolato aprì le braccia, aiutando in ogni modo quella gente disperata. Il sindaco di allora, Gerardo Mannello, con grande umanità e anche acume politico, chiese alla sua gente di mettere a disposizione degli immigrati le loro case chiuse e, praticamente, abbandonate. Risposero in ottanta che, con l’aiuto del Comune, furono adeguatamente sistemate per dare ospitalità ad altrettante famiglie di varie etnie. Fu un Capodanno diverso, con il centro storico che si riempiva di luci, colori e nuovi profumi. Cominciò naturale lo scambio di usi e costumi che, alimentati da adeguati progetti, hanno creato laboratori e rimesso in piedi anche vecchi mestieri”.

Il paese di Angela

“Un pezzo del Kurdistan rivive tra i vicoli di Badolato; nasce anche la prima bambina da una famiglia di migranti: si chiamerà Angela. Gli immigrati hanno potuto trovare, finalmente, la loro via che hanno poi percorso anche in altre realtà Italiane e straniere. Badolato, da vecchio paese fantasma, è ritornato a vivere e, nel 2006, ha avuto l’onore di rappresentare l’Italia nell’edizione del ‘World Habitat Award’, il concorso patrocinato dall’ONU per premiare il miglior progetto di ‘architettura sociale nel mondo’. La solidarietà realizza il miracolo: un piccolo paese del Sud che riceve il premio dalle mani del Presidente dell’ONU Kofi Annan” (pag. 349 Il Secolo della Luna).

Cucina

“Dopo aver ascoltato questa bella storia di umanità, mi fermo a cena in un’osteria del borgo antico per rendere onore alla buona cucina calabrese. Mangio le specialità del luogo: anatra ripiena alla calabrese, braciolette di vitello, cavolfiori dorati, carciofini sott’olio e qualche fetta di soppressata. L’oste, saputo che vado alla ricerca di storie sull’immigrazione, mi racconta di un altro paese della Calabria che ha conquistato i riflettori del mondo per essersi distinto in questo campo.

Parliamo di Riace, centro di circa 2.000 abitanti che, nel corso degli anni, è riuscito ad aprire le porte a centinaia di migranti, dando una mano, all’occorrenza, anche a Lampedusa”.

Ma di questo ne parleremo prossimamente …

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