“Il medico poeta”

È una raccolta di versi selezionata dall’autore

di Mario Fortunato dalla rubrica “Cronista di strada”
… e… se fosse tutto vero?
È una raccolta di versi selezionata dall’autore nel periodo compreso dalla preadolescenza a oggi che non vuole donare al lettore momentanee emozioni ma durevoli sensazioni. I temi esposti hanno la capacità di proiettare chi legge in un mondo di ascolto, di partecipazione e di preziosismi dimenticati…

Carlo Contaldi, poeta (ma lui preferisce i toni smorzati e semplici “verseggiatore”), saggista, prestato dalla medicina e dalla neurofarmacologia alle scienze umane.
L’autore invita (sabato 14 alle 19) gli amanti della poesia a Licusati presso l’Agriturismo Angela in località Sant’Antonio per la presentazione del suo libro di poesia e saggistica argomentativa “… e …se fosse tutto vero?”

A tal proposito abbiamo chiesto all’autore se vale la pena, ancor oggi e di questi nostri tempi, ammantati dalla tecnologia, dall’esaltazione del cyber-individualismo, parlare, leggere, riflettere e incontrarsi con la poesia, quella poesia tanto amata da lui.
Contaldi con fare peritoso incespicando nel darmi una risposta dice:
“Certo, potrebbe essere un modo per evadere la realtà? Una dipendenza dalla scrittura ? Un Hobby? Forse nulla di tutto questo”.
Oggi non è facile raccontare e incuriosire attraverso la poesia, ma il medico poeta non demorde e grazie alla sua arte cerca di consegnare la misticità dei versi alla gente, raccontare in versi che esiste anche un mondo fatto d’amore, di gioia, certo anche di liti e trasgressioni, ma alla fine conta il ritrovarsi non sul video di facebook e/o scambiare idee non solo via telefono. La sua è anche quella di un importante riferimento ai giovani che si ritrovano (non per loro colpa) ad essere membri di baby-gang, emigranti inaccettati, figli ripudiati. Ecco che allora ripete con gran forza, rieducare al suono del verseggiare i molti cuori che vivono la postmodernità come modello imposto dai nostri tempi fatta di improvvisazione, raffazzonamento, diseducazione, irrispettosità per la vita, per i suoi figli e per la nostra madre terra.
Dire con l’agire della nostra società che “la perdita di un like” non può e non deve cagionare disperazione facendo dimenticare quelle perle di saggezza sepolte insieme “ai nostri nonni, ai nostri vecchi”. Chiediamoci: quanto (antico) sapere è stato perso? Quanta delicatezza, rispettosità è andata via con loro? La poesia, come ha scritto il nostro autore non funziona più perchè non spaventa, non allarma e soprattutto non inciucia.
