8 Ottobre 2024

Rubrica “Il Taccuino di Baudelaire” a cura di Giovanni Farzati

Cilento a Rodio c’è Capatost e tanto basta

“Vino vinello sei buono sei bello, metti il fuoco  nelle vene e prendi a calci in culo virus batteri e le costipazione del corpo che porta malattie brutte assai”….Medfest; festival del cinema itinerante fondato e diretto da Mimma Caso; a Rodio c’è il Bar Capatost;  una vera istituzione del  piccolo paese.

Rodio;  comunità dove c’è il bar  “Capatost” ha come pw  “vino e percoche”; e non c’è solo il bar Capatost del vino e delle percoche, c’è  anche  Anna Feola  che ha  accolto e gli ospiti  del Festival  in un contesto di ospitalità diffusa.

In una cornice di festa e profumi d’autunno; vino e vigne; alle 16; puntuale come un Frecciarossa in transito, ogni giorno arrivava nella piazzetta; l’allegro vignaiolo Tullio che tornava dal vigneto, stanco; ma felice.

Infine; a Rodio, il paese dei “pochi ma buoni”, c’è  pure Piera del Bar con Rosinela che  guardava con curiosità attori  e ospiti dell’universo cinema in terra di Pisciotta.

Ma il Festival Medfest di DarioTodero è Mimma Caso;   non è solo cinema, con “Vivi il Mediterraneo”  è giunto ( il Medfest) a Stella Cilento;  in giro per i frantoi con la guida  di Vincenzo Vaccaro  forum giovani di Stella Cilento e la ProLoco. Un successo…

Infine; Cilento- Napoli;  la storia del Gran Caffè Gambrinus;   una storia davvero affascinante; ricca di aneddoti…

grancaffegambrinus.com –   Il Gran Caffè Gambrinus, infatti vanta di aver ospitato tra le sue mura in stile liberty, i grandi personaggi della letteratura e della poesia come Oscar Wilde, Gabriele D’annunzio, Matilde Serao, Edoardo Scarfoglio, Benedetto Croce, Ernest Hemingway, Filippo Tommaso Marinetti, Jean Paul Sartre, Salvatore di Giacomo, Ferdinando Russo e molti altri che proprio ai tavolini di questo storico caffè hanno dato vita a idee e capolavori letterari intramontabili.
Ognuno di questi personaggi ha dunque uno stretto legame con il Gambrinus, scenario perfetto, in cui questi grandi autori hanno non solo realizzato opere senza tempo, ma hanno trovato “riparo” da una società  ostile e bigotta.  

C’è chi come Oscar Wilde, che nel suo periodo di esilio napoletano iniziato nel 1897, fu un assiduo frequentatore del Gambrinus, perchè nonostante le vicissitudini negative vissute nell’ultimo periodo della sua vita, non poteva più rinunciare al meglio.

Anche Benedetto Croce, nel periodo del fascismo a causa delle sue idee non in linea con il regime, per sfuggire ai controlli dei gerarchi si “rifugiava” volentieri al Gambrinus.

C’è chi invece come Gabriele D’Annunzio, frequentando il Gran Caffè Gambrinus proprio ai tavolini della caffetteria scrisse opere come la poesia “a Vucchella”, successivamente musicata da Francesco Paolo Tosti e resa famosa in tutto il mondo grazie all’interpretazione di Enrico Caruso.

Lo stesso vale per Salvatore di Giacomo e Ferdinando Russo, due grandi “rivali” della letteratura dell’epoca, frequentatori assidui delle sale dorate, che composero diverse opere proprio qui. I due erano personalità  opposte, e in un certo senso dividevano gli avventori del Gambrinus in due fazioni che sfociavano spesso in vere e proprie baruffe da bar.

Seduti ai tavolini di questo storico caffè, anche Matilde Serao ed Edoardo Scarfoglio realizzarono una grande opera ovvero il primo quotidiano napoletano “il Mattino” ancora oggi punto di riferimento d’informazione in città .

Insomma è proprio il caso di dire che seduti ai tavolini del Gambrinus, davanti a tazze fumanti di caffè si è fatta la storia della poesia e della letteratura nel mondo.

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