3 Dicembre 2024

È preoccupante la grave carenza di medici, infermieri e OSS all’Ospedale di Polla?

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di Pietro Cusati detto Pierino

Tutelare la salute dei cittadini ,dopo il grido di allarme dei sindacati provinciali di tutte le sigle del settore sanità ,il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca , i Consiglieri Regionali e i Sindaci del comprensorio devono immediatamente intervenire ,con somma urgenza ,al fine di consentire al presidio ospedaliero di Polla di mantenere la sua identità di prossimità. E’ preoccupante la grave carenza di personale medico e para-medico nell’erogazione dell’assistenza sanitaria all’Ospedale di Polla, nel Vallo di Diano, un territorio che dista da altri presidi ospedalieri circa 50 km .I pochi medici e infermieri in servizio sostengono turni massacranti e non sono nelle condizioni di poter garantire servizi di base e il mantenimento dei Lea, ovvero l’impossibilità di poter garantire le normali attività per interventi ordinari , con inevitabili disservizi a carico degli utenti. Il rischio è quello di eventuale sospensione di attività essenziale o la chiusura di qualche reparto indispensabile. Di pochi giorni fa la Filp CGIL Salerno ha scritto una nota indirizzata al Direttore Generale dell’Asl Salerno, attraverso il Segretario Generale Antonio Capezzuto e il Coordinatore provinciale Medici e Dirigenza Sanitaria ASL Salerno Massimiliano Voza,che ha evidenziato: “la critica carenza di personale nonostante sia punto di riferimento per tutta l’area interna della provincia di Salerno a Sud della Piana del Sele e si classifichi con i suoi 173 posti letto previsti come terzo per capienza, dietro solo ai DEA di Nocera Inferiore e di Vallo della Lucania”. Inoltre la nota sottolinea che nella recente proposta di Atto Aziendale che l’ASL Salerno ha inviato in Regione Campania l’Ospedale ‘’Luigi Curto’’ di Polla si configura come DEA di I livello della rete di emergenza regionale ed è inserito nella Rete Stroke aziendale, la rete per l’Ictus cerebrale, quale sede di Stroke Unit I livello nella Rete IMA dell’infarto miocardico e si configura inoltre anche come PST ,Pronto Soccorso Traumatologico nella rete Trauma, e Spoke I livello per le emergenze pediatriche. Nel reparto di cardiologia,si legge nella nota del sindacato, “La situazione sta precipitando per l’ennesima volta, infatti sono rimasti il direttore del reparto, solo 3 cardiologi a tempo pieno e 2 a tempo dimezzato a far fronte dal 16 settembre a un reparto con ambulatori specialistici e 6 posti letto in UTIC e 12 in degenza ordinaria, a fronte della riduzione di 6 posti operata nei mesi estivi in dipendenza del calo di organico dovuto all’obbligo di fruizione delle ferie estive. La situazione poi diventa insostenibile quando i cardiologi si devono allontanare dal reparto per il tempo necessario per farsi carico del trasporto dei pazienti da sottoporre a Coronarografia presso l’Hub di Eboli dato che l’ASL non si è dotata di un trasporto ad hoc, già previsto presto altre Aziende addirittura senza la necessità di ricorrere al sempre meno disponibile personale specialistico. Mentre l’attività di Elettrostimolazione almeno non è aggravata dal trasporto fuori dall’ospedale dato che gli impianti di pacemaker si eseguono in loco”. Certamente non si possono chiedere ulteriori sacrifici solo ai lavoratori che già eroicamente oltre ogni senso del dovere stanno assicurando il mantenimento dei Livelli Essenziali di Assistenza.

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