L’intellettuale del Mezzogiorno, Pietro Mazzuca, ci offre più di uno spunto di riflessione sulla scuola come ascensore sociale


di Pasquale Scaldaferri
Con consueta perizia e acume profondo, sottolinea i fallimenti della scuola-azienda e le disfunzioni provocate dai ministri della Pubblica Istruzione degli ultimi 40 anni.
Mazzuca, con il garbo che lo contraddistingue, menziona solo Letizia Moratti, ma nella filigrana del suo “pensiero liberato” sembra scorgere anche l’identikit di Luigi Berlinguer, o per restare ai giorni nostri, Lucia Azzolina (quella dei banchi a rotelle) e Patrizio Bianchi, l’addetto ai lavori sedotto dalla polvere pirica dell’alternanza scuola lavoro.

Sull’attuale titolare del ministero di viale Trastevere a Roma, Pietro Mazzuca sembra sorvolare non per omissione, ma forse perché il giudizio negativo sull’operato di Giuseppe Valditara è talmente forte che basta ascriverlo alla smaccata autoreferenzialità -fotografia del vuoto di contenuti- con cui ha aggiunto la denominazione del “Merito” al nome tradizionale ministero dell’Istruzione:: il formalismo del termine, per coprire la penuria della sostanza.
Per colpa di una classe dirigente ottusa, oggi una moltitudine di docenti è relegata a un ruolo di irrilevanza, tra corsi inutili e aggiornamento di facciata.
Come se la deontologia, l’etica e la vocazione pedagogica fossero dettate da direttive ministeriali e non da una naturale inclinazione all’insegnamento. Nonostante ciò, professori, maestri, educatori, non si sottraggono alla grande professionalità e ad un inconfutabile spirito di servizio, in molti casi togliendo spazio e tempo alle famiglie e ai propri affetti personali.
Addirittura, alcuni dirigenti scolastici in quiescenza -romanticamente e in modo deferente, da me sempre chiamati Presidi- continuano a fornire, gratuitamente, consigli e suggerimenti alle nuove leve.
Ma l’irreparabile disastro “dell’americanizzazione della scuola-azienda”, è sotto gli occhi di tutti.
Con l’invasiva presenza dei genitori-frustrati e pretenziosi nel vivere in luogo dei figli, diseducandoli e omologandoli- la scuola è scivolata verso un irreversibile degrado.
Salutare il confronto tra le varie componenti come un’occasione di crescita, è fondamentale, necessario, per ambire al traguardo di eguaglianza e parità. Ma quando le gerarchie e i modelli di riferimento si rovesciano, saltano la democrazia, la libertà, la giustizia, il giudizio autonomo. Anche a scuola. Soprattutto a scuola!
LA NOTIZIA di LaVoce24TV: “SCUOLA ASCENSORE SOCIALE CHI NON STUDIA NON DEVE ESSERE PROMOSSO” – da Pensiero Liberato di Pietro Mazzuca del 6 luglio 2024