Il sogno dell’Europa unita di Altiero Spinelli: una visione ancora attuale?


di Gianfrancesco Caputo
Nel tumultuoso periodo post-bellico, mentre le rovine della Seconda Guerra Mondiale permanevano ancora quale segno delle lacerazioni europee, Altiero Spinelli, uno dei padri fondatori dell’Unione Europea, concepì un audace progetto: gli Stati Uniti d’Europa. Spinelli, con altri intellettuali, contribuì a scrivere il famoso “Manifesto di Ventotene” nel 1941, delineando una visione radicale per un’Europa unita, pacifica e prospera.
Tuttavia, a distanza di decenni, quanto di questo ambizioso progetto è diventato realtà nell’Unione Europea attuale? E quanto è ancora rilevante e necessario?
È innegabile che l’Unione Europea abbia compiuto progressi significativi nel promuovere la cooperazione economica e politica tra gli Stati membri. L’integrazione europea ha portato ad una maggiore prosperità economica, alla libera circolazione delle persone e delle merci, e alla creazione di istituzioni sovranazionali come la Commissione Europea e il Parlamento Europeo, benché privo di iniziativa legislativa.
Tuttavia, il progetto di Spinelli di una vera e propria federazione europea rimane largamente incompiuto. Mancano pilastri fondamentali come una politica estera comune, una difesa comune, una politica agricola comune e una fiscalità comune a tutta l’Unione europea. Queste lacune pongono delle sfide significative alla coesione e all’efficacia dell’UE, specialmente in un mondo in rapida evoluzione e caratterizzato da crescenti minacce geopolitiche ed economiche.
Nonostante le critiche e le sfide, la visione di Spinelli rimane più che mai rilevante. L’Europa si trova ad affrontare una serie di sfide senza precedenti, dalle pressioni migratorie all’instabilità economica, dalla crescente concorrenza globale alla minaccia del cambiamento climatico,alle guerre a ridosso dei propri confini. In questo contesto, una maggiore integrazione europea appare non solo auspicabile, ma anche necessaria per affrontare efficacemente tali sfide.
Una politica estera comune consentirebbe all’UE di parlare con una voce più forte sulla scena internazionale, aumentando la sua influenza e la sua capacità di difendere i suoi interessi e i suoi valori. Una difesa comune sarebbe cruciale per garantire la sicurezza e la stabilità del continente in un mondo sempre più incerto. Infine, una fiscalità comune potrebbe contribuire a ridurre le disuguaglianze tra gli Stati membri e a promuovere una maggiore coesione economica e sociale.
Tuttavia, il raggiungimento di una maggiore integrazione europea non sarà facile. Le divergenze tra gli Stati membri, sia sulle questioni politiche che su quelle economiche, rimangono significative e rappresentano un ostacolo al processo di integrazione europea.
Per superare tali sfide, è necessario un impegno rinnovato da parte dei leader europei e dei cittadini stessi. Occorre una maggiore volontà politica per superare gli interessi nazionali a breve termine a favore di un interesse comune europeo a lungo termine. Allo stesso tempo, è fondamentale coinvolgere i cittadini europei nel processo decisionale e comunicare in modo più efficace i benefici dell’integrazione europea per le loro vite quotidiane. Le prossime elezioni europee sono uno spartiacque per la visione futura dell’Europa, l’importanza della partecipazione al voto è cruciale per far crescere la coscienza democratica e partecipativa alla costruzione di una nuova Europa sociale, solidale , rispettosa delle tradizioni e delle identità dei popoli.
L’Europa dei giorni nostri è ancora lontana dalla visione di Altiero Spinelli e dagli Stati Uniti d’Europa. Tuttavia, la sua visione rimane un faro guida per il futuro del continente. In un’epoca di crescenti sfide e incertezze, l’Europa ha bisogno più che mai di unirsi e di agire unita. Solo attraverso una maggiore integrazione europea possiamo realizzare pienamente il sogno di Spinelli di un’Europa unita, pacifica e prospera.