Parcheggi a pagamento a Sapri e nel Golfo di Policastro: un peso ingiusto sulle fasce deboli


di Gianfrancesco Caputo
La decisione di istituire parcheggi a pagamento a Sapri e nei comuni del Golfo di Policastro, in qualche caso permanenti e non sottoposti al principio della stagionalità, ha sollevato e solleva numerose critiche da più parti, soprattutto per il suo impatto negativo sulle fasce più deboli della popolazione. Questa scelta rischia di danneggiare pesantemente i redditi bassi, le famiglie e i lavoratori in un momento già delicato, oltre ad avere ripercussioni negative sui piccoli commercianti della zona.
Le conseguenze di questa decisione sono molteplici e tutte altrettanto preoccupanti. Innanzitutto, l’imposizione di tariffe per la sosta dei veicoli rappresenta un aggravio economico per chi già fatica a sbarcare il lunario. Le famiglie a basso reddito e i lavoratori pendolari sono costretti a destinarne una parte significativa per poter parcheggiare il proprio mezzo, aumentando così il loro carico finanziario quotidiano.
Inoltre, l’introduzione dei parcheggi a pagamento rischia di mettere in difficoltà i piccoli commercianti della zona. Con una clientela meno propensa a recarsi nei centri abitati soggetti a sosta a pagamento, i negozi e le attività commerciali locali subiscono un calo significativo delle entrate. Ciò potrebbe mettere a rischio la loro stessa sopravvivenza e contribuire alla desertificazione commerciale delle aree interessate.
Un’altra criticità riguarda la mancanza di trasparenza riguardo ai profitti generati dai parcheggi a pagamento. È fondamentale che i cittadini siano informati in modo chiaro e completo su quanto realmente ricava il comune di Sapri e gli altri comuni del Golfo di Policastro dalla concessione dei parcheggi a società private. Solo attraverso una totale trasparenza sarà possibile garantire la fiducia della cittadinanza e prevenire qualsiasi sospetto di gestione non equa o poco trasparente delle entrate generate.
Inoltre, se dovesse emergere che esiste un qualche profitto derivante dalla sosta a pagamento, sarebbe molto più vantaggioso utilizzare tali proventi per incentivare l’implementazione di sistemi di trasporto collettivo efficaci. Invece di penalizzare i cittadini con tariffe aggiuntive, si potrebbe investire in soluzioni che favoriscano la mobilità sostenibile e riducano la dipendenza dall’automobile privata.
Una possibile alternativa sarebbe quella di realizzare parcheggi nelle vicinanze delle zone centrali o presso le stazioni terminali degli autobus urbani. In questo modo si potrebbero trasformare questi “contenitori” di automobili in luoghi accoglienti e stimolanti, dotati magari di servizi aggiuntivi come aree verdi, piste ciclabili o spazi per eventi culturali e ricreativi.
L’introduzione dei parcheggi a pagamento a Sapri e nel Golfo di Policastro rappresenta una scelta che rischia di penalizzare ingiustamente le fasce più deboli della popolazione e di avere ripercussioni negative sull’economia locale. È fondamentale che le istituzioni locali tengano conto di queste criticità e si impegnino a trovare soluzioni alternative che siano più equilibrate e orientate al benessere della comunità nel suo complesso. Per parte nostra auspichiamo l’abolizione generalizzata delle strisce blu in nome della libertà di parcheggio.