5 Dicembre 2024

di Pasquale Scaldaferri

Se n’è andata col sorriso, quando ancora non aveva compiuto 17 anni.

I sogni nel cassetto, conditi di speranze, attese, pensieri, gioie, emozioni. Mai un cedimento alla rassegnazione, quella non può trovare ospitalità nel cuore e nell’anima di una persona speciale, alla quale un destino bastardo ha sottratto la vita, la pienezza dell’esistenza, l’irresistibile fascino anche della sana utopia.

I Sogni di Rosemary (Gagliardi editore) è più di un diario che la splendida creatura nata dall’amore di Giuseppe e Rosita ha condensato attraverso le sensazioni che una quotidianità difficile, irta di ostacoli, non è riuscita a scalfire, travolgere, annientare.

All’improvviso, il 5 febbraio 2009 Rosemary Manilia si trova in un mondo nuovo.

Vorrei volare tra i miei desideri, esultando e sognando tra coccole e carezze. Vorrei volare in equilibrio, tra i sogni, tra mille colori. Vorrei volare come un angelo, vorrei che il cuore di chi amo, potesse vivere di sola felicità”.

È proprio dagli impedimenti fisici che il suo spirito e il suo animo hanno tratto energia, per scavalcare muri divisori, blocchi insormontabili, sentieri ispidi.

Un corroborante alle avversità per sconfiggere la crudeltà che si è affacciata sull’uscio della vita.

Giuseppe Manilia e la moglie Rosita, violentati dall’inconsolabile e lancinante dolore contronatura, non hanno disperso questo patrimonio esistenziale e inestimabile, diffondendo “l’anima coraggiosa e romantica” di Rosemary attraverso un elegante volume.

Ogni mio sorriso sarà il tuo sorriso. Ogni mia lacrima sarà una tua lacrima. Ogni mia vittoria sarà una tua vittoria. Papà”.

Dalla tragedia di una figlia morta si può scorgere la luce di una nuova vita. E così i genitori di Rosemary si sono cimentati nella raccolta sistematica degli scritti dell’adorata, confezionando un libro il cui ricavato sarà devoluto all’ospedale pediatrico Santobono Pausilipon.

E’ qui che Rosemary intraprende il suo viaggio della speranza, mai soccombendo alla sconfitta, ma consapevole di dover affrontare una sfida ìmpari. E neppure le continue sofferenze, i dolori insopportabili, le perenni afflizioni, dipingono la sua esistenza di tinte fosche.

L’adolescente di Montesano sulla Marcellana, viceversa, disegna attraverso la scrittura un affresco di sfolgorante bellezza, in cui la vita è un caleidoscopio di emozioni e il male soltanto un dettaglio da affrontare, senza lasciarsi travolgere. Anzi, è dal continuo peregrinare tra ospedali che Rosemary intravede nei medici e in tutto il personale sanitario nuovi amici, con i quali condividere gioie, risate e carezze. Gesti di sana complicità che fanno volare la splendida diciassettenne nella galassia dell’amore. Anche platonico. Come quello per il giovane cantante Riki, di cui si innamora attraverso lo schermo televisivo e la dolce mamma Rosita -in occasione di un concerto dell’artista in provincia di Salerno- le confeziona una sorpresa facendole incontrare il suo idolo.

Una vita vissuta attraverso una prospettiva diversa, ma che non ha mai sconfinato nell’autocommiserazione e si è alimentata di breve ma intensa felicità, allegria, trasferendo in una sorta di vasi comunicanti, la sua gaiezza e tenerezza a chi amava e a quanti l’hanno amata.

Noi, papà, siamo quei fiori della vita che quando diventano dolci hanno sapore d’amore” – è il 16 ottobre 2019, tra gli ultimi echi d’anima della solare Rosemary, quasi una metafora d’affetto al padre Giuseppe, rinomato pasticciere.

Un insegnamento e un monito per quanti abbagliati dalle frenesie faticano a cogliere le priorità della vita. Un inno alle libertà e all’indomita volontà di opporsi alla malattia, che la dolce Rosemary ha strenuamente combattuto, opponendole il candore delle sue espressioni, distillate sulle pagine del cuore.

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