15 Ottobre 2024

di Martina Lanzetta

Essere sicuri di avere delle password inaccessibili è davvero importante.Infatti, a causa della troppa semplicità di alcune di esse, i criminali informatici hanno proprio la strada spianata. Il tutto è reso ancora più facile quando la chiave di accesso è uguale per accedere a servizi e applicazioni differenti.Secondo l’azienda Nordpass, nel 2022, ad esempio, la password più utilizzata nel mondo è stata ‘Password’, mentre in Italia è stata usata molto la sequenza ‘1 2 3 4 5 6’. “Rileviamo che i criminali informatici utilizzano tecniche molto comuni e poco complesse per violare account e impossessarsi di dati e identità digitali, questo significa che dall’altra parte ancora non abbiamo imparato a difenderci – afferma Alessio Pennasilico, del Comitato Scientifico Clusit – Alla luce delle tecnologie oggi disponibili è doveroso abbandonare numeri, lettere e caratteri speciali che puntualmente dobbiamo ripristinare perché difficili da ricordare, a favore di una autenticazione sicura, che può comprendere l’autenticazione multi fattore tramite app o l’autenticazione biometrica”.“Le password vengono rubate – commenta anche Giorgio Sbaraglia, consulente aziendale cyber security, membro del Comitato Direttivo Clusit – e chi le ruba non le tiene sotto il materasso, ma le mette in vendita. Come non dobbiamo farci rubare le chiavi di casa, così dobbiamo proteggere le password, che sono le chiavi della nostra casa o della nostra azienda. Nessuno uscirebbe di casa lasciando le chiavi di casa sulla porta”.Ma allora, cosa fare? Qual è il consiglio che ci viene fornito dagli esperti?Una soluzione riguarda i cosiddetti ‘password manager’. Si tratta di software in grado di memorizzare in solo un database moltissime password di vario tipo, associandole a singoli account. “I password manager costituiscono la miglior soluzione che compendia sicurezza e praticità”, spiega Sbaraglia. “Bisogna scegliere solo PM di aziende rinomate ed affidabili, come 1Password”.È, infine, necessario non condividere mai, in nessun caso, le proprie password con nessuno. Anche se “i giovani tra i 16-24 anni sono molto più inclini a condividere ‘frequentemente’ le password con i loro colleghi (67%, contro il 6% fra i 45-54 anni e il 3% per over 55 anni”. Il 53% delle persone ha ammesso di aver condiviso una password con un collega, secondo Dashlane)”, conclude Sbaraglia.

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