ANNA …UGO…E LA MAGIA DEL NATALE


di Daniela Laterza
Anna vive in una bella casa, e come ogni anno prepara l’albero di Natale insieme ai suoi genitori. Scrive anche la letterina a Babbo Natale, chiedendo tanti bei regali. È molto felice perché vede la casa piena di luci colorate, addobbi natalizi, dolcetti e biscotti di ogni tipo, e sa che anche quest’anno riceverà tanti giocattoli.
Ugo, invece, vive in una piccola casetta. Anche lui prepara l’albero di Natale insieme ai genitori, ma, avendo pochi soldini, ne può fare uno piccolo piccolo, con poche decorazioni.
I due bimbi s’incontrano al parco giochi. Anna chiede a Ugo se ha scritto la letterina a Babbo Natale, e gli elenca tutti i giocattoli che ha chiesto nella sua.
Una nota di tristezza incupisce il viso di Ugo, che dice di non averlo fatto perché non ha fogli dove scrivere. Possiede un solo quaderno, e la mamma gli ha raccomandato di non sprecarlo, gli serve per la scuola, e siccome sta per finire, è costretto a fare disegni piccoli, per far sì che duri di più. Durante il tragitto per casa, Anna ripensa molto alle parole di Ugo. I genitori, notando lo strano silenzio della figlia, al rientro a casa le chiedono cosa fosse successo. La bimba racconta loro la storia del suo amichetto Ugo, il quale è molto triste perché a Natale non riceverà i regali come tutti i suoi compagni di scuola.
Anna corre in camera a prendere la letterina che aveva scritto prima, e, insieme alla sua famiglia aggiunge una piccola nota; chiede a Babbo Natale di arrivare qualche giorno prima, e passare da Ugo per portargli un foglio di carta, che possa usare per scrivere la letterina senza problemi.
Con grande sorpresa di Ugo, gli arriva miracolosamente un nuovo quaderno. Tutto contento prende la penna per scrivere, ma dopo poche righe l’inchiostro termina. Decide di continuare con la matita, ma è così piccola che riesce a stento a tenerla in mano. Sconsolato e arrabbiato per non essere riuscito a scrivere, si mette nel lettino per dormire, ma gli occhi pieni di lacrime non lo fanno addormentare subito.
Qualche giorno dopo, i due bimbi s’incontrano nuovamente al parco. Ugo racconta l’accaduto ad Anna.
La bambina, senza pensarci due volte, prende dall’astuccio la sua matita, la spezza in due, e ne porge una metà all’amico. Quest’ultimo la ringrazia, e pieno di entusiasmo corre a casa a scrivere di nuovo la letterina a Babbo Natale. Anna rientrata anche lei a casa, ben consapevole che ormai è tardi per inviare la letterina, decide ugualmente di provare a scriverne una nuova, e spedirla in tutta fretta. Ha paura che il suo amichetto non riesca a scriverla.
Decide di compilarla con l’altra metà della matita, per sentirsi più vicina a Ugo. I genitori la guardano perplessi, le chiedono il perché scriva con la matita rotta, mentre potrebbe usare quella nuova appena comprata. La bambina riesce con la sua dolcezza a intenerire i genitori.
Spiega di aver capito di essere molto fortunata, lei può avere tutto ciò che desidera, mentre altri bimbi no. A stento e con sacrificio riescono ad avere il cibo per mangiare, perciò, per loro non esistono giochi e altre belle cose. Per questo ha deciso di scrivere di nuovo a Babbo Natale. Il suo desiderio, è di vedere l’amichetto sorridere.
Spera con tutto il cuore che Babbo Natale legga la sua letterina, perché ha chiesto degli abiti nuovi e qualche giocattolo per Ugo.
Scritta velocemente ma con tanto cuore, consegna la letterina ai genitori, e prega loro di spedirla subito.
Nei giorni che precedono il Natale, la piccola Anna, prima di addormentarsi guarda il cielo dalla finestra della sua cameretta, sperando che Babbo Natale arrivi con la slitta piena di regali.
La sera della Vigilia, Anna si reca in chiesa con la sua famiglia per ascoltare la Santa Messa. Anche Ugo è lì con i suoi genitori, infreddolito perché non ha un buon cappotto che lo ripari dal freddo, e sempre triste per non essere riuscito a spedire la letterina. Anna lo guarda, si avvicina e gli porge i suoi guantini caldi. Ugo in un primo momento non li vuole prendere, non vuole privare la sua amichetta dei guanti, non vuole che le sue delicate manine s’infreddoliscano. Lui è abituato al dolore che si prova alle mani per il troppo freddo. Anna insiste, ed è proprio lei ad infilargli i guanti. Ecco, Ugo sorride per la prima volta.
Il mattino seguente (giorno di Natale), Anna si alza presto, e con grande agitazione scende in salotto a vedere se Babbo Natale ha esaudito il suo desiderio. Il volto della bambina s’illumina di una gioia immensa quando vede che sotto l’albero di Natale ci sono tutti i regali che ha chiesto, soprattutto quelli da consegnare ad Ugo. Euforica, chiama a gran voce i suoi genitori. Mentre la mamma prepara la colazione, lei riempie una scatola, da portare ai genitori di Ugo, con cibarie varie che prende dalla dispensa. Non apre neanche i suoi regali, dice che lo farà più tardi, la sua priorità ora è di correre dal suo amichetto per portargli i suoi doni. Immagina Ugo triste, e non vede l’ora di vederlo sorridere.
Bussano alla porta (il campanello si è rotto, e i genitori di Ugo non sono riusciti ancora ad aggiustarlo). Il bimbo apre la porta, ed è sorpreso nel vedere Anna fargli visita proprio il giorno di Natale.
Non si può descrivere la gioia che ha provato Ugo nell’istante in cui Anna gli ha consegnato i regali, ma traspare tutta nel lungo e tenero abbraccio che i due si scambiano.
Con la loro genuinità e bellezza d’animo, sono di esempio per noi adulti, che, troppo presi a volte dall’apparire perfetti, trascuriamo, invece, quella che è la vera essenza della vita e dei sentimenti.
Ugo chiede ad Anna di aiutarlo ad aprire tutti i pacchetti. Seduti vicino al piccolo albero di Natale, iniziano a giocare sotto lo sguardo commosso dei genitori.
Questo è davvero un Natale speciale, e sapete perché? Sono felici entrambi. La piccola Anna, con il suo buon cuore, è riuscita a far sorridere di nuovo il suo amichetto.
NOTA: Con il bene, cari bimbi, possiamo regalare un sorriso e gioia ad altri bambini. Insieme ai genitori, potete preparare dei doni da consegnare ad un amico meno fortunato. Siete voi cari bimbi, la vera magia del Natale. Il bene non fa distinzioni di sesso, di religione, di ricchezza, di povertà. Ognuno di noi nel suo piccolo, e secondo le proprie disponibilità può far del bene.