28 Marzo 2024

Redazione

Truffa da 1,5 milioni di euro di Iva evasa oltre sanzioni fino a circa 3 milioni di euro è quanto accertato dai funzionari dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli di Perugia. La verifica contabile e amministrativa ha interessato una società operante nel commercio di carburanti con sede a Roma il cui legale rappresentante è residente a Salerno ed è risultato senza alcuna esperienza nel settore e del tutto estraneo alla gestione dell’azienda, configurandosi come un mero prestanome. Indagini, partite nel 2018 da Perugia, si sono allargate fino al territorio laziale coinvolgendo la Procura della Repubblica di Roma alla quale erano state denunciate tre persone: l’amministratore della società romana insieme a un addetto alla commercializzazione della merce petrolifera, entrambi di Salerno, e un uomo di Perugia con il compito di rappresentante che aveva già iniziato la sua attività nel cercare distributori in Umbria disponibili ad acquistare i propri prodotti energetici. L’intento fraudolento era quello tipico delle società cartiere: simulando il possesso dello status di esportatore abituale, venivano effettuati acquisti sul territorio nazionale emettendo illegittimamente dichiarazioni di intento per un imponibile complessivo di 3.373.577 euro. L’IVA evasa è stata quantificata in 1.484.000 euro al netto delle sanzioni che ammontano a circa 3 milioni.

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