20 Aprile 2024

I GIOVANI, LA COMUNICAZIONE E LA POLITICA. DALL’ESAME DI MATURITÀ, ALL’ESAME DI STATO.

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“Volevamo cambiare il mondo, il mondo ha cambiato noi”.

Editoriale – ATTUALITÀ a cura di Cosmo Guazzo

PARTE SECONDA

Si è partiti dal cosiddetto “sei politico” della “contestazione giovanile del ’68”, alla maturità. E, da quest’ultima, all’esame di stato, dove l’elemento del contendere, ovvero, il punto di partenza, e/o di verifica, sono le abilità, le conoscenze più specifiche con l’obiettivo di acquisire i primi elementi per avviare qualsiasi attività. Per antonomasia, si può parlare di competenze “tour court” e negli studi tecnici: “Il saper fare”. La nuova politica, con la sua manifestazione di interesse, rigetta il voto di scambio, le raccomandazioni, le clientele, che tutti condannano, tutti ricercano ma, che nessuno ammette. Nelle campagne elettorali, sempre più costose, quali sono i parametri per intercettare il consenso! È il tempo di cambiare tendenza e, con la cosiddetta teoria filosofica dei “Corsi e ricorsi storici” di Gian Battista Vico, si torni ai valori veri, che non si basino sulle apparenze ma sui contenuti, sul merito, sull’onestà intellettuale ed economica, sul diritto e sulla difesa, a prescindere; dei valori condivisi, che hanno caratterizzato e determinato la storia e tante conquiste sociali e anche del diritto. Un auspicio, a conclusione della riflessione; si valorizzi: “la qualità della vita/sinonimo del modo di essere, coerentemente di come asserisce Sua Santità Papa Francesco (Rif.: trasmissione di Fabio Fazio del 06.02.2022, “Che tempo che fa”), dove si parla della “Buona vita”, e del “Buon vivere in armonia”. In questo contesto, si possono creare le pre-condizioni per valorizzare l’uomo nella sua dignità. Il know-how, inteso come “saper fare” o “competenza”, le conoscenze e le abilità; la buona prassi o buona pratica, talvolta anche miglior pratica o migliore prassi si intendono le esperienze, le procedure o le azioni più significative, o comunque quelle che permettono di ottenere i migliori risultati, relativamente a svariati contesti e obiettivi da raggiungere. Questi ultimi, a loro volta, siano i parametri del futuro. In tutto questo paradigma, è diventato ancora più attuale il PNRR del Governo Nazionale. Il Piano, ovvero il PNRR, … “si inserisce all’interno del programma Next Generation EU (NGEU), il pacchetto da 750 miliardi di euro concordato dall’Unione Europea in risposta alla crisi pandemica, e prevede investimenti pari a 191,5 miliardi di euro, finanziati attraverso il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza. Il PNRR aiuterà a sostenere la ripresa dell’economia, dando impulso al rimbalzo nella crescita del PIL e contribuendo a mantenere elevata la dinamica del reddito negli anni successivi. Inoltre, il PNRR aumenterà la crescita potenziale e la produttività attraverso l’innovazione, la digitalizzazione e gli investimenti nel capitale umano”. A conclusione della disamina:“Volevamo cambiare il mondo, il mondo ha cambiato noi”. Una riflessione, fatta alcuni anni orsono, risulta ancora attuale. E, ancora: in un post, su whatsApp, una bambina, si chiede: “Un giorno vorrei accendere la radio e ascoltare la notizia….. “Oggi niente di speciale, tutto bene nel Mondo”. Questo tipo di comunicazione (stampa positiva), potrebbe essere al centro di una linea giornalistica e/o di comunicazione.

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