23 Aprile 2024

L’agroalimentare calabrese vola all’estero. Dalla nduja alla patata della Sila, è sempre un successo

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L’agroalimentare calabrese conquista i mercati esteri con un +36% nei primi mesi del 2022. È quanto rileva il Rapporto Sud del Sole 24 Ore di domani

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COSENZA –  L’agroalimentare calabrese piace sempre di più e conquista i mercati esteri. L’export del settore rappresenta il 60% delle esportazioni regionali e nei primi mesi di quest’anno, ha registrato un incremento del 36% rispetto ai dati del periodo pre-Covid. Dalla nduja alla patata della Sila: filiere corte e produzioni biologiche resistono alla crisi. Anche per l‘olio calabrese il 2021 è stata un’ottima annata: export al 20% verso Germania, Austria, Svizzera, Canada e Usa. È quanto rileva il Rapporto Sud del Sole 24 Ore in edicola venerdì 14 ottobre. C’è ora da capire – si leggge sempre nel rapporto – se ora il comparto reggerà all’urto dei rincari energetici e all’aumento delle materie prime.

Non è un mistero che la Regione stia puntando moltissimo proprio sull’agroalimentare calabrese con prodotti Dop e Igp e investendo tantissime risorse in questo settore. E i risultati sono ottimi in termini di posizionamento sui mercati e di mantenimento della cifra distintiva: la qualità. Salumi, formaggi, cipolla rossa di Tropea, bergamotto, olio, patate e vino sono solo alcune delle produzioni che sono nel DNA della nostra agricoltura. Obiettivo è mettere sempre più in connessione i territori dell’agroalimentare ed i loro sistemi produttivi.

L’agroalimentare calabrese? Piace anche agli italiani

Ma l’agroalimentare calabrese vuole affermarsi anche in Italia, dove è sempre più richiesto ed apprezzato. Testimonianza gli ottimi risultati all’edizione 2022 di Terra Madre Salone del Gusto, svoltasi  nelle scorse settimane scorsi a Torino su iniziativa di Slow Food. Nel corso della manifestazione, all’interno dello stand organizzato dalla Regione Calabria, 34 aziende calabresi hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con il pubblico di una delle maggiori città d’Italia nonché con visitatori professionali utili per aprire nuovi spazi di mercato nel corso di un evento fieristico che in cinque giorni ha fatto registrare oltre 350.000 presenze.

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